Richard Fleming Hagerty artista americano di successo: il ricordo di Viterbo e delle domeniche a Bolsena

di Maria Letizia Casciani

Richard-Fleming-Hagerty

Appena qualche giorno fa è uscito il suo ultimo singolo, intitolato “I think you’re in love with me”. Pubblica spesso canzoni, anche tramite la sua estensione musicale “Huguenot”.

Lui è Richard Fleming Hagerty un giovane trentenne, che riassume in sé tutte le caratteristiche che il nostro immaginario è in grado di mettere in moto, nel momento in cui pensa ad un giovane americano di oggi.

Amante degli sport, del cibo sano, della natura. Della musica e della cultura.

Una carica di vitalità.

Richard è un cantante, autore e produttore che oggi vive e lavora a Los Angeles.

Esperto di immagine, è appassionato di fotografia e di produzione di video.

Originario di Charleston, in South Carolina, ha sempre  amato viaggiare ed ha girato quasi ogni angolo del mondo, iniziando sin dai tempi della scuola.

Lo ha fatto anche di recente, nonostante la pandemia, perché per lui è davvero difficile starsene tranquillo a casa: non ha resistito, infatti, ed ha improvvisato una veloce fuga verso il Messico e da lì ha pubblicato su Instagram delle immagini davvero magnifiche.

Ha dei trascorsi italiani e viterbesi che gli sono rimasti dentro il suo cuore .

A sedici anni  infatti ha trascorso un intero anno scolastico a Viterbo, tramite la SYA, School Year Abroad.

Di allora emerge l’entusiasmo vissuto nella sua nuova vita “italiana”, di cui ha apprezzato proprio tutto: cibo, arte, tradizioni, abitudini familiari, luoghi.

Per alcuni mesi si è immedesimato nella vita di un ragazzo italiano, nonostante la sua altezza imponente, i capelli biondissimi e gli occhi di un azzurro luminoso che lasciavano ben poco spazio al classico “tipo mediterraneo”, bruno con gli occhi scuri, alla Rodolfo Valentino, per capirci.

Una volta tornato a casa, ha terminato le scuole superiori, si è iscritto all’Università, si è laureato e si è subito immerso nella dimensione lavorativa che aveva sempre sognato: quella dello spettacolo e della produzione, che pratica ancora oggi, a Los Angeles dove vive.

Lo abbiamo ritrovato perché oggi la rete ha spezzato ogni confine, per ricomporre quel trascorso seppur breve a Viterbo con la sua vita oggi di giovane uomo di successo, ed ecco il suo racconto.

Richard ci  parli di sé del suo lavoro, della sua vita, dei suoi progetti.

Lavoro come producer freelance a Los Angeles creando  spot pubblicitari per clienti come Spotify, Walmart, Hershey’s e Mastercard. Lavoro anche come musicista. Il mio obiettivo sarebbe quello di viaggiare per il mondo creando contenuti.

 

Sono trascorsi  molti anni, quel giovane adolescente è oggi un uomo, quali ricordi ha portato con se del periodo trascorso  nella Tuscia?

Ricordo i pranzi in famiglia, la domenica, a Bolsena. Era il mio momento preferito, quello in cui guardavo le trasmissioni televisive del giorno, mangiando la pasta cucinata dalla mia nonna italiana e, se ero abbastanza fortunato, il nonno italiano mi portava in cantina per trovare una deliziosa ed impolverata bottiglia di vino.

 

Cosa ha assimilato in particolare di quel periodo italiano-viterbese nel suo stile di vita?

Sono passati ormai quasi venti anni e continuo a mangiare seguendo soprattutto la dieta mediterranea; possiedo una macchina da caffè Nespresso e mi prendo un caffè ristretto ogni pomeriggio.Ho anche un forte apprezzamento per l’arte del Rinascimento, che deriva proprio  da quel periodo vissuto in Italia.

 

C’è stato un angolo della città dei papi , che Lei ha amato e vissuto, in cui Le piaceva rifugiarsi, per sentirsi più sereno?

Il Corso era il luogo in cui amavo stare. Il sole stava per tramontare, l’intera città sarebbe uscita, si sarebbe data la mano ed avrebbe passeggiato su e giù per le strade lastricate. Mi piaceva stare seduto su una fontana con il mio gelato, o delle caramelle, e guardare la città animarsi in questo rituale giornaliero. Mi manca quella sensazione. Non l’ho più ritrovata.

 

Torniamo ai nostri giorni.  In che modo il lockdown legato al Covid-19 una pandemia mondiale, ha influenzato la sua vita, il suo lavoro?

Da subito il mio lavoro di produzione è passato dal set al lavorare in remoto. Mi piace il fatto di non aver dovuto cambiare il mio ufficio ad Hollywood. Sono fortunato per il fatto di essere in grado di continuare a lavorare durante questa pandemia. Mi manca il fatto di vedere la mia famiglia, gli amici e anche i collaboratori.

 

….E magari la possibilità di ritornare  presto in Italia nella Tuscia per rivivere i luoghi dei suoi sogni.

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