Raffaele Morucci, il Teddy Boy gentleman con Viterbo nel cuore

Di Laura Pasquini

Siamo allo Chalet Garbini 1908, storico locale che, dal 2015, è tornato ad essere molto gradito dai viterbesi, tanto da meritare un prestigioso riconoscimento dal Gambero Rosso nel  2018, che lo ha valutato come “locale ottimo e caffè storico” secondo i canoni stabiliti dall’ Associazione Locali Storici d’ Italia.

Incontriamo qui Raffaele Morucci, il Teddy, come lo conoscono nel viterbese, giovane trentaseienne punto di riferimento per quanto riguarda lo stile vintage, ma non solo.

Quella di Raffaele è la storia di una passione, condivisa con gli amici di sempre e una famiglia solida alle spalle. Sin da quando, bambino, viveva a San Martino con i suoi genitori e il fratello.

Musica, moto e moda da sempre hanno infiammato la sua immaginazione che Teddy è riuscito a fare tramutare da passioni in lavoro, vivendole nella quotidianità, senza mai perdere di vista l’obiettivo.

Davanti ad un caffè caldo, in una plumbea mattina di fine autunno cerchiamo di approfondire la sua conoscenza fatta davvero di tanti mondi

Teddy, quasi un secondo nome ormai …

“ Teddy  è il soprannome con cui mi chiamavano gli amici quando ero piccolo, ma i Teddy Boys sono stati anche un gruppo di giovani inglesi, che negli anni Cinquanta, hanno fatto parlare di sé per il loro abbigliamento ricercato,  volutamente eccentrico, e il loro stile di vita, che anticipa addirittura il rock’n’ roll;  una reazione al grigiore del loro tempo, il dopo-guerra … come dire, noi non ci facciamo mettere i piedi in testa da nessuno, noi facciamo quello che ci piace fare … un’alternatività nei comportamenti e nella moda che ho voluto segnalare nel nome del mio negozio, Teddy Boy Vintage Clothing”

Come nasce la Sua attività imprenditoriale, così fortemente legata al territorio viterbese e alle Sue passioni?

Da sempre condivido le mie passioni con i miei amici … all’inizio eravamo un trio, poi ci siamo uniti anche ad altre persone molto capaci. Sognavamo di divertirci insieme e fare qualcosa di bello, ognuno di noi con le proprie abilità; la comunione di idee ci ha reso un collettivo e abbiamo iniziato …

Ci racconti come sono stati gli inizi?

Nel 2011 nasce LOW ONE, portavamo della musica alternativa, una vera novità per le menti dell’epoca. Facevamo dj-set invitando anche ospiti internazionali, ma il punto fermo del nostro format è sempre stato quello di puntare tantissimo e soprattutto sui talenti locali; i dj  locali sono le fondamenta dei party mentre  gli ospiti internazionali sono un coronamento del percorso. Successivamente è arrivato il MILK CLUB, realizzando il nostro sogno di avere un locale tutto nostro dove fare musica, un percorso durato qualche anno … Nel 2015, insieme a questo collettivo decidemmo di puntare ad una nuova impresa….

 

Lo Chalet Garbini, riqualificato e tornato alla moda …

“Locale storico, che ha visto anche la presenza di Alberto Sordi nel film Il vigile, dal 1908 ha avuto un lungo, affascinante percorso, fatto come sempre di ascesa e discesa, finché siamo intervenuti noi col nostro collettivo; abbiamo sbaraccato tutto, ristrutturato esternamente ed internamente per restituirgli quello splendore che meritava.”

Oggi lo Chalet Garbini 1908 offre un servizio sette giorni su sette, aperto 18- 19 ore al giorno; vuole essere un luogo per vivere momenti piacevoli, mangiare, bere e anche ascoltare della musica.

 

Ma non finisce qui, con la passione del vintage c’è l’apertura di un negozio in città

Mai come oggi si sta intensificando il discorso del riutilizzo, del non buttare. Si sta capendo che l’alternatività non è spendere tanti soldi . Il sentirsi, tutto sommato uguale a tanti altri, conduce molte persone sulla via del vintage perché identifica e personalizza sempre di più la singolarità. Il negozio di Via Vicenza al civico 109 è aperto già dai sei anni. Esprime il desiderio di vestire come ti senti d’essere.

Cos’è nella buona sostanza il vintage?

E’ una ricerca personale, ciò vuol dire che non c’è qualcuno che ti passa un capo, ma è affermare in prima linea la propria personalizzazione, in modo forte indossando qualcosa che possiedo solo io e questa ricercatezza  è trasversale, a tutti piace l’idea di indossare  pezzi unici.. Una realtà ancora di nicchia in Italia, molto più popolare all’estero.

Che consiglio si sente di dire ad un giovane attratto dal suo mondo?

Di impegnarsi, crederci, prepararsi …e contornarsi di persone che diano “quel più”, che aumenti l’energia in circolazione, senza sminuire la propria persona, è un aspetto fondamentale.

Come si vede nel prossimo futuro?

“Sono tanti i progetti nuovi che nascono nella mia testa sempre in fermento, non necessariamente nel settore della moda, che riguardano altro … ma  sicuramente da sviluppare qui, a Viterbo, che per me è tutto … Servirebbe cambiare un po’ la mentalità, ancora un po’ indietro in alcuni aspetti. Viterbo non ha ancora la consapevolezza delle sue enormi potenzialità, ha tanta storia, tanta bellezza, tanta cultura ma …

Ma…. Cosa manca alla nostra città per fare un cambio di passo?

Forse un atteggiamento più grintoso, più risoluto.

Se dovesse definirsi?

Sono ancora quel bambino che cerca di sognare e di arrivare a fare quello in cui più crede, ascoltando sempre quella voce interiore che ti dice, ti urla quasi, quello che devi fare, ciò che è più giusto per te …

Questa è la vision, la capacità di immaginare quello che ancora non esiste o “ l’ arte di vedere cose invisibili ”, scriveva il poeta Jonathan Swift

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