Raffaele Cantone e Enrico Carloni “Lezione di Democrazia”a Caffeina

di Luciano Costantini

Caffeina, ore 19 di mercoledi 26 giugno in piazza San Lorenzo, va in onda una nuova “Lezione di Democrazia”. Non uno show, ma più precisamente una conferenza sulla corruzione. Tema noto per quanto drammatico. “Relatori” di assoluta eccellenza come Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione ed Enrico Carloni, ordinario del Dipartimento Scienze Politiche dell’università di Perugia, che nel libro in “Dieci lezioni…”, spiegano come rendere accessibili i linguaggi delle autorità amministrative. Ovvio, per fronteggiare e magari stroncare proprio il fenomeno della corruzione che in Italia si attesta da sempre su livelli altissimi. “A che punto siamo?”, chiede il moderatore, Giacomo Barelli. “Oggettivamente, inutile negarlo – risponde Cantone – il nostro è un Paese corrotto anche se negli ultimi tempi sono stati conseguiti risultati positivi perché sono stati attivati strumenti di indubbia efficacia. Per questo mi sento di dire che oggi siamo anche il Paese dell’anticorruzione. Insomma, il bicchiere è mezzo vuoto e mezzo pieno”. Ma evidentemente si deve fare di più. Molto di più. A partire dalla “trasparenza” che ci può consentire di controllare e capire. Perché la corruzione lascia inevitabilmente e sempre delle tracce”. Cantone con verve dialettica e sicura memoria ricorda anche episodi che sono sintomatici di quanto sia radicato questo male nelle italiche abitudini. Sottolinea: “Non è vero che la corruzione porta dei benefici a chi la pratica, è stato accertato che dove essa è combattuta e arginata, le imprese guadagnano il 25% in più”. E ancora: “Semmai sono i nostri giovani a pagare di più perché sono derubati del loro futuro”. Ma la lotta alla corruzione non può che passare dal cittadino. Anzi, è il cittadino a doverla affrontare in prima persona attraverso una seria assunzione di responsabilità. Come dire, che è una battaglia inutile se viene a mancare il soggetto che è pronto a combatterla. “Per questo è necessario che le autorità, le istituzioni, mettano a disposizione dei piani di prevenzione anticorruzione. “Che devono essere seri”. In questo l’amministrazione pubblica deve avere un ruolo attivo ed importante. “Una amministrazione che per funzionare deve essere svecchiata – puntualizza Enrico Carloni – ed un passo rilevante in questo senso potrebbe essere l’annunciato ingresso di 500.000 giovani”. Chiosa di Cantone, con autentico estro napoletano, quale il magistrato è: “Corruzione non è una brutta parola, basta sostituirla con correzione”.

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