Posture che influenzano le emozioni o emozioni che influenzano le posture?

di Isabella Cristaudo*

Sin dall’antichità classica, lo sport rappresenta il paradigma dell’equilibrio tra mente e corpo. “Orandum est ut sit mens sana in corpore sano“. “Bisogna pregare affinché ci sia una mente sana in un corpo sano“ (Giovenale, Satire, X, 356).

Per Giovenale solo due beni valgono le preghiere agli Dei, una mente sana e un corpo sano.
Il senso originario della frase era dunque parzialmente diverso da quello che ha assunto nel corso della storia. Nel significato moderno corpo e mente, esercitati entrambi, assicurano il benessere globale.

E’ ormai scientificamente provato come vi sia una stretta correlazione tra capacità motorie e capacità mnemonico attentive. Inoltre, da un punto di vista psicologico, individui fisicamente dinamici dimostrano alti livelli di autostima e più bassi livelli di ansia, entrambi associati a un miglioramento del rendimento accademico.

Basti semplicemente pensare a come una notizia, una frase, un messaggio, se non addirittura una singola parola possano cambiare il nostro umore e di conseguenza la nostra frequenza cardiaca e respiratoria, nonché il nostro atteggiamento corporeo. Ecco dunque che la chimica dell’organismo varia in base all’ambiente circostante, portando importanti variazioni a livello endocrino, anche solo a seguito di un suono o della vista di qualcosa.

Ad esempio sia con la risata sia con l’attività fisica il cervello produce endorfine che sono le principali responsabili della sensazione di piacere con effetto “anestetizzante”, in grado di migliorare l’umore e di riflesso anche l’atteggiamento posturale.

Madame Françoise Mézières, famosa fisioterapista francese che sviluppò il concetto di “catene muscolari” dimostrò come queste catene siano sempre in costante retrazione e questa, quando eccessiva, sia causa di alterazioni e dismorfismi: dorso curvo, scoliosi, ernie discali, varismo, valgismo, artrosi ecc.

E’ interessante notare come la postura normale e naturale di un corpo umano in sano equilibrio è quella che corrisponde alle proporzioni del numero aureo, usato già dagli antichi greci nelle sculture del periodo classico. Siamo di fronte a una legge di armonia universale. Questa armonia fisica si ripercuote sulle emozioni e viceversa. George Bernard Shaw, premio Oscar e premio Nobel, scrive “Il corpo sano è il prodotto di una mente sana”. Generalizzando potremmo dire che posture con retrazione della catena retta posteriore, ossia persone con un accorciamento della parte posteriore del corpo tendono a camminare sull’avampiede e ad avere un atteggiamento impettito e portamento fiero. Sono talvolta sicuri di sé ed egocentrici.

Soggetti con una retrazione della catena retta anteriore tendono invece a chiudersi in avanti e dunque su se stessi, hanno spesso cifosi e dunque pettorali corti. Sono in genere persone timide, introverse, insicure. Verrebbe a questo punto da chiedersi “ma è nato prima l’uovo o la gallina?” Ossia: “è il corpo che influenza le emozioni o sono le emozioni a influenzare i nostri atteggiamenti corporei?” Pensieri ed emozioni hanno dunque corrispettivi fisici in termini di tensioni muscolari a livello di specifici distretti corporei. In psicologia si parla di “modello psicosomatico” ossia di linguaggio del corpo o comunicazione non verbale. Quindi il concetto di “struttura caratteriale” si riferisce all’insieme delle tensioni del corpo che rappresentano un ostacolo al libero fluire delle emozioni e quindi inevitabilmente anche del movimento. Corpo e mente comunicano costantemente e si adattano l’uno all’altro. Siamo estremamente sensibili al mondo esterno e al nostro magico mondo interno, in una danza senza fine che crea sinergie fisico-emotive attualmente solo in parte decodificabili.

 

Isabella Cristaudo: diplomata I.S.E.F. con 110 e lode presso l’Istituto Superiore di Educazione Fisica (Roma) e laureata in Scienze Motorie con 110 e lode presso lo I.U.S.M. Istituto Universitario di Scienze Motorie Foro Italico (Roma). Preparatore fisico per atleti professionisti, nel 2008 convocazione con il Settore Squadre Nazionali Maschili F.I.P. Esperienza ultradecennale nel recupero funzionale post-traumatico e post-operatorio. Insegnante di ruolo di Scienze Motorie nella Scuola Secondaria di Secondo Grado. Inventrice del “Big Band” (dispositivo a elastici con sistema di monitoraggio elettronico delle forze agenti) e del suo modello di allenamento. Nel 2011 esce la sua prima pubblicazione scientifica dal titolo “Assessment of the efficacy of a specific tubing training in female futsal players” al XX th International Congress of Sports Rehabilitation and Traumatology (12 – 13 Marzo, 2011 Bologna, IT).

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