Paola Perugi, la prima vaccinata della Tuscia, il vaccino il punto di luce per tutti

di Luciano Costantini

“Faccio l’infermiera da 40 anni e voglio andare in pensione”. La battuta di Paola Perugi, la prima vaccinata della Tuscia, è accompagnata da un sorriso di speranza e di gratitudine. Paola Perugi passerà agli annali della storia sanitaria della provincia come il primo momento di riscossa nei confronti di quel nemico acerrimo e subdolo che si chiama Covid. Riscossa, ma non vittoria, come sottolinea in conferenza stampa il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, che con l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, sale all’ospedale viterbese di Belcolle per dare il via alla campagna di vaccinazione nel Lazio. “Attenzione – avverte il governatore – perché oggi intravediamo la luce in fondo al tunnel. Nel tunnel però ancora ci siamo e ci resteremo per alcuni mesi. Cominciamo a capire che finirà”. Un avvertimento e un “grazie” a tutti coloro che in questo periodo hanno lottato per salvare vite umane, primi tra tutti i componenti del sistema sanitario regionale che ha permesso di limitare il numero dei decessi: “Siamo tra le regioni che più sono rimaste in zona gialla”. Ora, appunto, è venuto il tempo di reagire, di ripartire, attraverso l’arrivo di un alleato formidabile come quello dei vaccini. Il timing del contrattacco è già partito. A illustrarlo con i numeri il responsabile regionale alla Sanità D’Amato: 955 le dosi già messe a disposizione in tutte le strutture del Lazio, 40 soltanto per quella di Viterbo; da domani le dosi arriveranno a quota 44.000, 1.800 esclusivamente per la Asl del capoluogo; serviranno poi 5 settimane per completare l’organico degli operatori sanitari che procederanno alla vaccinazione di massa fino ad arrivare alla cosiddetta immunità di gregge. Una battaglia che è cominciata ormai da quasi un anno e che può portare alla fine sospirata della guerra soltanto se si riuscirà a fare squadra. “Come del resto – sottolinea il sindaco di Viterbo, Giovanni Arena – è stato fatto, grazie anche alla grande disponibilità dimostrata dalla Regione. Abbiamo lottato tutti insieme, ma adesso è il momento di serrare ancor più le file”.

  

 

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