Il nome che torna: Vincenza Fava presenta la sue ultima poesie

Domenica 30 ottobre a Tuscania alle ore 16.30 la sala conferenze della biblioteca comunale in largo San Pietro, 1 – ospiterà la presentazione dell’ultima raccolta poetica di Vincenza Fava, “Il nome che torna”, recentemente pubblicata da Augh! Edizioni nella collana Nuvole.
Con l’autrice interverranno la giornalista Flavia D’Angelo e lo scrittore Quinto Ficari.
Artista poliedrica, attrice, scrittrice, videomaker, Vincenza Fava, come sottolinea Ficari nella prefazione, “riesce ad assolvere un’umanità in cerca di redenzione attraverso la parola e, se il dolore che un Dio nascosto reca con sé è barbaro e simile al buio della notte per la cecità cui siamo soggetti, la risposta dell’individuo sta nel tentativo di abbandonarsi tra le braccia della vita con tutto quello che comporta: l’accettazione di ciò che siamo ci individua come esseri umani sempre alla ricerca di una verità che dia valore e sostegno agli abissi e ai paradisi che viviamo quotidianamente.
L’autrice ci aiuta a credere che, seppur consapevoli che la poesia non riuscirà mai a salvare il mondo, lo renderà sicuramente un luogo migliore”.

L’Autrice:Vincenza Fava, tuscanese, si occupa da anni di poesia e teatro. Sue poesie e racconti sono stati pubblicati in diverse antologie come “Le verità nascoste” (Edizioni Galleria Signorini, 2011), “Con gli occhi celesti. Vent’anni di teatro indipendente. Conversazioni con Maurizio Gregorini” (Croce Editore, Roma, 2011), “L’amore è femmina” (Lepisma Edizioni, Roma, 2012), “Generazione ai margini” (deComporre Edizioni, 2014), “Sono bella ma non è colpa mia” (Fusibilia, 2014), “Il morso verde – Racconti dalle acque dell’invidia” (Fusibilia, 2016). Ha pubblicato la silloge “Segni dell’istinto” (Edizioni del Giano, Roma, 2006), “La ragione nell’amore” (Edizioni Cleup, Padova, 2012), “Deserti di mare” (Edizioni Galassia Arte, Roma, 2013), “Binari storti” (LietoColle, 2015) e il romanzo e-book “Un sorriso perfetto” (Narcissus, 2014).
Con la poesia “Discese”, contenuta nella raccolta “Il nome che torna”, è finalista alla prima edizione del Premio Letterario Nazionale “Antonia Pozzi”.

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