Nomadland di Chloé Zhao, la vita nomade come un viaggio senza frontiere

di Nicole Chiassarini

Nomadland è il terzo film della regista Chloé Zhao, pluripremiato agli Oscar e basato sull’omonimo libro-inchiesta della giornalista Jessica Bruder. Nel film la strada e il viaggio rappresentano un elemento costitutivo dell’immaginario, della cultura e della conflittualità sociale dell’America Centrale.

In poco meno di due ore, Nomadland assume diversi caratteri, lanciando messaggi di ribellione e speranza e smantellando un mito che ha sempre contraddistinto la cultura nomade. Qui la strada è solo desolazione, deserto popolato da anziani malati e senza più casa che si spostano con i loro Van da una parte all’altra dell’America inseguendo lavori stagionali.

La sola residua speranza è la sopravvivenza, anche se fin troppo spesso viene disattesa. Per scrivere le storie degli americani cacciati dal mercato del lavoro dalla Grande Recessione dal 2007 al 2009, e anche senza un tetto, la giornalista Bruder ha passato mesi vivendo come loro su un camper, seguendo le loro rotte tra lavori occasionali. Ma sulla strada, questi uomini e donne, sono riusciti a costruire comunità solidali, flagellate ma non vinte.

In Nomadland esiste solo l’idea della vita come viaggio, reale e simbolico. La natura consola, un paesaggio al tramonto commuove e il freddo può uccidere. Il personaggio di Fern, la protagonista interpretata dalla Miglior Attrice Frances McDormand, è intessuto dalle storie di veri nomadi. Una straordinaria performance che fa arrivare dritti al finale del film, con i suoi sguardi e le sue parole tristi ma austere.

Il film della regista Zhao è un vero capolavoro, che emoziona e fa riflettere. Anche se senza una vera e propria trama, la regia attenta e il montaggio minuzioso lo rendono un film capace di tenerti incollato allo schermo per tutto il tempo. Ogni dettaglio, ogni inquadratura, fanno di Nomadland uno straordinario esempio di come il cinema, nonché la stessa Hollywood, si stia evolvendo. Cercando di abbattere tutte le frontiere in uno dei film più malinconici mai girati e reso ancor più mesto dalla colonna sonora di Ludovico Einaudi.

La pellicola Premio Oscar è un’opera che trasforma la strada e gli spazi sconfinati da luogo delle possibilità inesauribili a cimitero dove si può solo aspettare la fine. Infatti questi stessi spazi che costituiscono uno dei punti di forza del film non restituiscono mai una sensazione d’apertura.

Per quanto riguarda il successo della regista Chloé Zhao, rappresenterà la prima non americana a dirigere un film Marvel. Si tratta di Eternals, che vede nel cast anche Angelina Jolie e Kit Harington. E sarà lì che vedremo davvero se la Hollywood dei blockbuster ha stravolto Chloé o se, al contrario, sarà stata lei a rivoluzionare questo universo cinematografico.

Nomadland, di Chloé Zhao, è un film tanto emozionante quanto malinconico. Ogni elemento è studiato nei minimi dettagli. Lo spettatore non deve fare altro che guardare lo schermo per l’intera durata del film e assaporarne ogni istante. La storia delle comunità nomadi in America non è mai stata rappresentata in un modo così forte e affascinante. Attualmente è disponibile nella sezione Star di Disney+, ma soprattutto al cinema, dove godere di questo film straordinario su un grande schermo che tanto ci è mancato.

 

Fern di Nomadland

 

 

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