Nicola Zingaretti e Alessio D’Amato a Belcolle per inaugurare la struttura modulare di terapia intensiva

di Luciano Costantini

“La prossima sarà un’estate diversa”. Parola di Nicola Zingaretti che sale a Belcolle per inaugurare la struttura modulare di terapia intensiva che rappresenta la nuova trincea, quella più avanzata, nella battaglia contro il Covid. Una battaglia che, evidentemente, non è ancora vinta anche se gli ultimi dati che arrivano dal fronte ci “danno un po’ più di serenità”. Il nuovo reparto esterno aperto dal governatore del Lazio permetterà dal prossimo 8 aprile di aumentare di dieci il numero dei posti letto di terapia intensiva in dotazione al nosocomio viterbese. Non è un dettaglio. “E’ invece – puntualizza Zingaretti – un autentico salto nel futuro”. Peraltro testimoniato dai numeri che snocciola il direttore della Asl, Daniela Donetti: “I posti passano da 12 a 22; per realizzare la struttura (che sorge alle spalle del Pronto Soccorso) abbiamo impiegato appena 30 giorni, 1 settimana per i necessari collaudi, l’8 aprile l’apertura”. Naturalmente la struttura costituirà parte integrante e permanente del complesso ospedaliero, nel senso che continuerà ad essere operativa anche per il dopo-Covid, potendo essere utilizzata pure come reparto di chirurgia. “Oggi siamo più sicuri rispetto ad una possibile emergenza di domani. Intanto il cosiddetto indice Rt sta mostrando lievi ma confortanti segnali di discesa”, sottolinea l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, che spiega pure come Viterbo registri il più alto tasso di copertura sanitaria anti-Covid, a dispetto degli ultimi intoppi nell’approvvigionamento del vaccino. “Stiamo procedendo bene – osserva il sindaco di Viterbo, Giovanni Arena – e la realizzazione in un solo mese del padiglione di terapia intensiva è la dimostrazione chiara che siamo sulla strada giusta”. Insomma, l’ospedale di Belcolle sta assumendo la rilevanza e non soltanto i contorni di una struttura completa ed efficiente. Anche se lo ha fatto con i tempi biblici. Quando il presidente Zingaretti parla di “salto nel futuro”, lo fa certo in riferimento alla lotta al Coronavirus, ma pure in relazione ai tempi di costruzione della struttura ospedaliera: “Sarà realizzata per intero all’inizio del prossimo anno. Ricordo soltanto che i lavori sono iniziati nel 1973”. Non a caso l’atto finale della visita del governatore a Viterbo diventa l’ispezione all’ultimo cantiere aperto che rappresenta lo striscione d’arrivo di un’opera partita mezzo secolo fa.

 

  

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