Nella “Bisaccia del Pellegrino” le eccellenze della Tuscia

Presentata giovedi mattina a Palazzo dei Priori l’iniziativa La Bisaccia del pellegrino, che verrà inaugurata sabato 16 aprile nell’ambito della 53° giornata mondiale per le vocazioni, quando inizierà a Viterbo l’accoglienza di vari gruppi parrocchiali provenienti non solo dalla nostra diocesi ma anche da Civitavecchia, Palestrina, Latina, Gubbio, Molfetta, Terni. L’occasione di questa importante giornata nell’ambito dell’anno giubilare darà allora spazio per la prima volta alla Bisaccia del pellegrino e all’accoglienza dei gruppi nella nuova pensilina di Piazza del Sacrario, mentre domenica sarà la volta della diretta Rai della messa dalla chiesa di San Lorenzo.
Prima di scoprire quale sia il contenuto della bisaccia, è necessario spiegare da dove nasce e a cosa si ispira “ il progetto segue l’idea di valorizzazione e promozione del territorio della Tuscia, ossia il territorio lungo la via francigena, meta di pellegrinaggio – afferma l’assessore Giacomo Barelli– La Bisaccia vuole raccontare i valori e la storia del pellegrino, ossia ciò che era a portata del pellegrino dell’800, ispirandosi nel disegno alla stessa antica bisaccia da viaggio dei cavalli maremmani. Si potrà acquistare presso l’ufficio turistico, da stabilire il costo ma è circa di 15 euro”
Quindi un’iniziativa per valorizzare turismo, turismo religioso, cibo, tipicità e storia “ Riunire e sottolineare la vocazione religiosa all’ospitalità di questo territorio e la sua produzione di eccellenze agroalimentari, credo sia un segno delle istituzioni a individuare alcuni percorsi per offrire opportunità di lavoro” aggiunge il Vescovo Lino Fumagalli.
“ Viterbo è la prima città che realizza in modo permanente la bisaccia del pellegrino. Insieme a Coldiretti e ai comuni della Via Francigena abbiamo studiato un paniere particolare e diverso per l’accoglienza del pellegrino. Non vuole essere un souvenir, ma molto di più. Contiene prodotti al 100% del territorio e tutti adatti al cammino” spiega l’assessore regionale Carlo Hausmann. Infatti il pellegrino troverà una confettura di ciliegie del Consorzio di Celleno, olio extravergine d’oliva della coop. Battisti di Vetralla, miele dell’azienda Giuliani di Grotte di Castro e le nocciole di Coopernocciole di Capranica.
“ Un’iniziativa dalla triplice valenza: turistica, economica per la promozione della tipicità dei prodotti e dei valori della tradizione della Tuscia e infine anche sociale, idea che ben si sposa con il Giubileo. Infatti il prodotto viene realizzato da una cooperativa sociale integrata Gli anni in Tasca, il Giardino di Filippo e l’artigiano Flavio Scatolla.” ha aggiunto Alberto Frau, direttore della Coldiretti. Presente anche Chiara De Santis per il Giardino di Filippo, la quale ha sottolineato l’importanza di questo lavoro nella riscoperta dei valori tipici dell’agricoltura e della relazione con la natura.
Il progetto è stato supportato anche dalla Banca di Viterbo “ La nostra banca ha un’origine rurale e agricola. Noi vogliamo essere presenti perché lavoriamo per il territorio”.
Ha concluso il sindaco Michelini “ Il minimo comune denominatore è la terra, proprio quella del cammino, in cui riscopriamo i valori tradizionale per l’individuo. Questo territorio vuole sposare la creatività; è un’idea innovativa, un esempio da promuovere, in cui ognuno ha dato il meglio e vuole tramandare il senso di appartenenza ai valori della Tuscia”.

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