Mammagialla, incontro della Asl Viterbo con i detenuti per avviare il programma di screening contro l’Hcv

ASL VT a Mammagialla

Nella mattinata di mercoledì 15 marzo, presso la casa circondariale Mammagialla di Viterbo, si è svolto un incontro sul tema della prevenzione tra i professionisti della Asl e la popolazione detenuta.

All’incontro, realizzato nell’ambito del Piano aziendale dell’equità e ideato dal tavolo paritetico per la tutela della salute delle persone detenute, tra gli altri, hanno partecipato: il direttore generale ff della Asl Viterbo, Antonella Proietti, il direttore della casa circondariale, Anna Maria Dello Preite, i direttori dei dipartimenti di Cure primarie e di Prevenzione, Giuseppe Cimarello e Augusto Quercia, gli specialisti e gli operatori che si occupano di prevenzione e delle malattie infettive, i rappresentanti della Polizia penitenziaria.

L’iniziativa, che si è svolta per sensibilizzare la popolazione detenuta ad aderire al programma di screening per la diagnosi precoce dell’epatite C (Hcv), che a breve avrà inizio a Mammagialla, è stata anche un’utile occasione per presentare i principali interventi di prevenzione che potranno essere attivati nei prossimi mesi sempre presso la casa circondariale viterbese. Tra questi, le diverse campagne di vaccinazione in corso presso la Asl e il programma di screening del tumore del colon retto.

I detenuti hanno partecipato all’incontro in maniera attiva e propositiva, invitando l’Azienda sanitaria a replicare quanto prima iniziative simili sulle azioni e sui progetti che maggiormente possono rispondere adeguatamente al bisogno di salute da loro rilevato.

La prevenzione – commenta Antonella Proietti – trova il suo compimento e il raggiungimento degli obiettivi di salute che si prefigge nella partecipazione attiva e nella condivisione del messaggio e delle informazioni ricevute. Da questo punto di vista, l’incontro odierno è stato per tutti noi professionisti sanitari un motivo di soddisfazione, avendo percepito la grande attenzione alle tematiche che abbiamo proposto e la volontà, da parte dei detenuti presenti, di farsi promotori del messaggio, essi stessi, anche con coloro che non hanno potuto partecipare. Nell’ambito delle strategie del tavolo paritetico, accogliendo le proposte che ci sono state fatte oggi, potenzieremo questa linea di attività, programmando degli incontri periodici e degli interventi educativi, su temi di salute che incontreranno il maggiore interesse della popolazione detenuta della Tuscia”.

I programmi di prevenzione costituiscono – aggiunge il direttore della Casa circondariale di Viterbo, Anna Maria Dello Preite – parte integrante del diritto alla salute e l’incontro di oggi in particolare costituisce l’esempio di come anche in carcere sia possibile fare prevenzione ed educare al rispetto ed alla cura del proprio corpo. La manifestazione che ha visto il coinvolgimento diretto di una rappresentanza di detenuti fa parte di un progetto più ampio che vuole mettere al centro i  percorsi di prevenzione, di diagnosi e di cura a favore della popolazione detenuta nella consapevolezza che il diritto alla salute costituisce uno degli elementi essenziali del trattamento rieducativo, strettamente collegato al divieto di trattamenti inumani  o degradanti sancito dalla nostra carta costituzionale”.

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