Il dramma dell’Ucraina entra di prepotenza anche all’Università della Tuscia. Non poteva essere diversamente. La determinazione per affrontarlo è chiara e concreta. E accompagna altre iniziative messe in campo per migliorare la qualità, l’offerta e le prospettive dell’ateneo viterbese: dai nuovi corsi di laurea, alla tassazione che resterà inalterata, ai progetti di ampliamento e riqualificazione delle strutture. E’ un manifesto progettuale quello illustrato dal rettore, Stefano Ubertini, in conferenza stampa. Il focus è tutto sugli avvenimenti dell’Ucraina. Unitus metterà a disposizione 204.000 euro per aiutare studenti, ricercatori e docenti ucraini. Più precisamente, i contributi saranno ripartiti tra 22 studenti (con una cifra di 660 euro al mese a testa) nell’arco di tre mesi rinnovabili. E 1.000 euro per ricercatori e docenti, contributo anch’esso rinnovabile. Nessuna tassa di iscrizione. “In questo modo – sottolinea il rettore Ubertini – abbiamo voluto offrire un aiuto concreto a chi ne ha veramente bisogno. Nelle prossime ore avremo un incontro in Prefettura per valutare la possibilità di ospitare anche familiari degli studenti che dovessero arrivare a Viterbo. Qui all’università sono già 4/5 i giovani ucraini che seguono i corsi, altri 7 avrebbero dovuto arrivare, ma sono bloccati. Ad essi dovrebbe aggiungersi nei prossimi giorni anche una professoressa. Purtroppo il condizionale è d’obbligo. Certo la nostra porta resterà sempre aperta”. Esaurito il capitolo della guerra, il Magnifico annuncia il varo di alcuni nuovi corsi di laurea. Quello più suggestivo probabilmente è legato alle Scienze Motorie attraverso un accordo con il Foro Italico di Roma, che è una eccellenza italiana ed europea. Sono 180 i posti a disposizione. Poi un corso triennale di Scienza Forestali e Ambientali in intesa con l’ateneo spagnolo di Vallodolid e che prevede un reciproco scambio di studenti. Poi una laurea triennale di avviamento professionale che al terzo anno garantirà agli studenti l’ingresso diretto nel mondo del lavoro. E ancora un corso di Scienza dell’Alimentazione e della Nutrizione umana. A Rieti è prevista una laurea magistrale per la gestione digitale del territorio. Infine, un corso in ingegneria meccanica esclusivamente in lingua inglese. “Per gli studenti non aumenteranno le tasse, che restano tra le più basse d’Italia”, puntualizza con legittimo orgoglio il rettore. “Inoltre, ci siamo garantiti la partecipazione, attraverso progetti mirati, alla acquisizione di fondi che saranno stanziati nell’ambito del Pnrr (il Piano nazionale ripresa e resilienza). Un passaggio rilevante è dedicato alla logistica: “Nella sede del Riello sorgerà un nuovo edificio didattico che ospiterà anche laboratori e stanno per partire i lavori di ristrutturazione delle ex caserme di via Palmanova”. E la basilica di Santa Maria che è il cuore silente al centro di Gradi? “E’ il mio cruccio più grande perché è uno dei simboli della storia di Viterbo. Forse il monumento più amato dalla popolazione. Sta andando in rovina anche se cerchiamo di evitare il peggio con interventi mirati. Purtroppo ci sono nodi da sciogliere che non riguardano l’università. Il mio desiderio è vedere la chiesa finalmente restaurata e aperta prima che scada il mandato di rettore”.

Per tutti gli approfondimenti sulla Call for application per le iniziative di aiuto in favore degli atenei e delle istituzioni di ricerca ucraine si rimanda all’indirizzo: http://www.unitus.it/it/unitus/unitus-for-ukraine/articolo/unitus-for-ukraine

























