Lucrezia Hardouin di Gallese, una vita a custodia della bellezza

Di Paola Maruzzi

Parte dell’ADSI (Associazione delle Dimore Storiche Italiane), il Palazzo Ducale di Gallese appartiene a quella categoria di manieri con un piede nel passato e l’altro nel futuro.

Nato come fortilizio militare (di qui il tratto severo degli esterni), nel XVI secolo l’edificio cambia natura e diventa palazzo gentilizio a pieno titolo: la monumentale doppia scalinata attribuita al Vignola è tra gli interventi che più sottolineano tale passaggio, siglato anche dalla mano dell’architetto Antonio Sangallo il Vecchio.

Nel corso dei secoli, nelle eleganti stanze affrescate hanno vissuto famiglie come i Borgia, i Della Rovere, i Carafa, gli Orsini e gli Altemps che, nell’800, si fondono con gli Hardouin di Gallese, dando vita alla “stirpe” che è l’attuale proprietaria del prestigioso Castello.

Ed è proprio Donna Lucrezia Hardouin di Gallese a restituirci il senso per niente scontato di cosa significhi abitare oggi un pezzo di storia.

Vivere in questo castello rappresenta in qualche modo una scelta anacronistica, cosa che comporta notevoli sforzi sia dal punto di vista economico che psicologico. Preferisco definirmi custode della bellezza piuttosto che proprietaria: ognuno di noi ha un compito e io avverto questa missione come un impegno morale. Quello che mi motiva ad andare avanti è il legame profondo che la mia famiglia ha stabilito da generazioni con gli abitanti di Gallese. Nostro padre, Luigi Hardouin di Gallese, ci ha trasmesso l’amore per il nostro territorio, prendendosi personalmente cura delle terre circostanti. Mantenendoci fedeli a questo senso di appartenenza, desideriamo instaurare una relazione ancora più virtuosa con la comunità di Gallese, stabilendo sinergie positive”.

Al momento il Palazzo Ducale di Gallese è visitabile solo su appuntamento ma qualcosa nel prossimo futuro è destinata a cambiare. “A breve – continua Donna Lucrezia – è in programma la presentazione dei recenti lavori del parco del Castello. Gli interventi sono stati finanziati con il PNRR e riguardano in particolare l’area del Ninfeo, caratterizzata da un suggestivo laghetto sotterraneo scavato in una grotta di tufo. È importante fare rete tra le tante dimore storiche della Tuscia, abbiamo dei tesori nascosti che vanno valorizzati”.

Oltre al prestigio materiale, la dimora storica è soprattutto custode di un patrimonio immateriale di leggende e storie. Tra queste spicca quella di Maria Hardouin di Gallese, unica moglie di Gabriele D’Annunzio.

“Era la sorella del mio bisnonno – continua –. Conobbe D’Annunzio da ragazza perché era il suo precettore a Palazzo Altemps a Roma. Entrambi giovanissimi, s’innamorano e si sposarono nel 1886 nonostante le forti resistenze della famiglia di lei. D’Annunzio all’epoca era poco conosciuto ed il loro matrimonio fu causa della rottura di Maria Hardouin di Gallese con la sua famiglia”.

In uno dei tanti scambi epistolari D’Annunzio le scrive: “Se qualcuno vuole il nostro divorzio, Maria Mistica, ti prego, non accettare, non farlo”. *

A tale richiesta Maria Hardouin di Gallese restò per sempre fedele, vivendo tra Palazzo Altemps a Roma, il Castello di Gallese e il Vittoriale. “Gli rimase accanto tutta la vita, diceva che guardava all’uomo e non più al marito”, chiude Donna Lucrezia.
*La citazione è tratta da “Il peccato di maggio. Maria Hardouin di Gallese e Gabriele d’Annunzio” di Giuliana Vittoria Fantuz

 

View of Galleses grand exterior staircase

 

Il Castello di Gallese @

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