Lucio Matteucci Piascaranese doc, il Carnevale è tornato per dare una scossa positiva alla comunità viterbese

di Donatella Agostini

In che modo può tornare il Carnevale a Viterbo? Per scherzo! Per una proposta giocosa, che un giorno arriva a scuotere l’atmosfera immobile e un po’ disillusa che spesso caratterizza la vita cittadina. Tante volte quell’idea era uscita e poi rientrata velocemente nel cassetto dei sogni difficilmente realizzabili. Ma poi, quasi inaspettatamente, quello scherzo, quell’idea vagamente spericolata ha trovato finalmente persone disposte ad accoglierla e a dire: noi ci stiamo. Tradizione gloriosa del passato, e poi ingiustamente trascurata per decenni, il Carnevale è tornato così a vestire Viterbo di festa e colori. Per l’edizione 2020, la terza dal debutto, sono previsti 15 carri e 18 gruppi mascherati, per un totale di oltre 1200 figuranti, che sfileranno sabato 15, sabato 22 e martedì grasso 25 febbraio. Il qualcuno a cui è venuta l’idea, e a cui dobbiamo il merito di aver fatto rivivere il Carnevale nel capoluogo della Tuscia si chiama Lucio Matteucci, viterbese doc («anzi no, scrivi Piascaranese di vicino al Lavatoio»). Lucio non nasconde di essersi seriamente emozionato l’anno scorso, contemplando dall’alto del palco la marea sconfinata di maschere e di famiglie in festa, che lui e il suo comitato organizzatore erano riusciti a radunare. E certamente in quel momento ha pensato che aveva fatto bene ad insistere perché quella festa tornasse.
Lucio Matteucci – personalità vulcanica e versatile – è da sempre impegnato in molteplici attività dal denominatore comune: dare una scossa positiva alla comunità viterbese. A collaborare con lui per la buona riuscita dell’evento, oltre ai componenti del Comitato Carnevale, ci sono centinaia di persone che confezionano artigianalmente le maschere, i carri e quant’altro necessario alla complessa macchina organizzativa. «Cominciamo a lavorare dall’inizio dell’estate», racconta. «Nei giorni precedenti alla manifestazione c’è un grande via vai al laboratorio che abbiamo allestito presso il granaio dell’ex Consorzio Agrario di via Francesco Baracca: chi cuce stoffe colorate, chi fa un ultimo ritocco alla cartapesta dei carri o ne cura la sicurezza. Carri allegorici realizzati per la maggior parte proprio a Viterbo. Il primo grande risultato del Carnevale è stato questo: riunire la gente, mettere assieme genitori e bambini e farli lavorare fianco a fianco, accomunati da una passione antica e finalmente riscoperta». E quando si dice antica, si intende una tradizione che risale addirittura all’anno Mille, intimamente connessa alla nostra storia, che è sempre giusto rammentare e far rivivere, come una firma prestigiosa che qualifica il nostro presente. «Proprio perché il Carnevale di Viterbo è uno dei più antichi d’Italia, abbiamo scelto come simbolo la maschera di Frisigello, leggendario giullare e giocoliere della Viterbo medievale. E durante la manifestazione faremo rivivere un lontano episodio del passato: nel 1198, quando il Carnevale a Viterbo veniva finanziato dai tributi pagati dai borghi sottoposti, Valentano si rifiutò di pagare; per tutta risposta Viterbo organizzò una spedizione punitiva contro il paese. Sono passati oltre otto secoli, e ci è sembrato che fosse arrivato finalmente il momento di porgere simboliche scuse», aggiunge sorridendo Matteucci. «Sul palco di piazza Verdi si svolgerà un piccolo ma significativo cerimoniale: i nobili valentanesi, in costumi d’epoca e giunti in corteo, pretenderanno il giusto omaggio dalla città di Viterbo. È una rievocazione storica ma anche una dimostrazione di unione e amicizia con gli altri paesi, di rispetto e collaborazione: abbiamo deciso di sfilare di sabato per non portare via spettatori ai loro rispettivi Carnevali. E carri di Vetralla, Vitorchiano e San Martino al Cimino sfileranno con noi». Per l’edizione 2020 è prevista una grande affluenza di pubblico, maggiore di quella, stimata in diciottomila persone, avuta l’anno scorso. Una boccata d’ossigeno per le attività del centro storico, che da troppo tempo sono in affanno. «Tra le file dei nostri figuranti ci saranno una cinquantina di persone che provengono da fuori provincia», aggiunge Lucio. «e queste persone pernotteranno e mangeranno nelle nostre strutture. Conosceranno Viterbo e ne potranno parlare altrove. Noi del Comitato vorremmo che i cittadini e tutti quelli che amano Viterbo partecipassero numerosi, per dimostrare così la propria vicinanza al centro storico e non farlo sentire abbandonato». I viterbesi, dal canto loro, superano a fatica l’iniziale diffidenza verso iniziative meritorie come il Carnevale. «Mettere in moto questa macchina costa: ci rimbocchiamo le maniche e cerchiamo gli sponsor, e qualcosa ci mettiamo anche di tasca nostra. Abbiamo messo “cipignoli” nei bar cittadini, ma non si raccoglie granché. Non ci credono molto, poi come sempre all’ultimo si scatenano tutti. Si smuove la coscienza. Ho puntato tantissimo a coinvolgere la gente, a tirare fuori la viterbesità dalle persone». Una viterbesità che esce finalmente dal suo guscio e abbraccia, in un moto di inclusione, tante realtà diverse, strappandole dalla marginalità e regalando loro una giornata da protagonisti. «Saranno presenti alla festa la comunità romena e brasiliana, gli assistenti sociali e i bambini della casa famiglia,e i rappresentanti del centro anziani. Ognuno si sentirà protagonista, anche quelli che non si sono mai potuti mettere in luce». E i bambini: questa festa è per loro, e per quel bambino che ogni adulto porta nascosto dentro di sé. La giornata conclusiva di martedì sarà proprio dedicata ai più piccoli, con una banda musicale di bambini, gonfiabili, calcinculo e una sorpresa dedicata, che Lucio giustamente non vuole rivelare. «Il sorriso dei bambini… La loro gioia, vederli contenti: quello per me è il Carnevale». La gioia dei bambini che festeggiano con le loro famiglie, e creano lo spettacolo indimenticabile di piazze e di vie viterbesi piene fino all’inverosimile di maschere e di allegria: decisamente, Lucio, quello scherzo ha dimostrato di valere tanto.

www.carnevaleviterbese.it

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