L’insufficienza renale nel gatto

di Chiara Sordini

Le malattie renali sono uno dei problemi più comuni per i gatti. Anche se questo tipo di malattia non può essere curato, ci sono molti modi per rallentarne lo sviluppo, sempre a seguito di una diagnosi precoce. Per questo motivo è molto importante saper riconoscere i sintomi dei problemi renali.

L’insufficienza renale può essere di due tipi: acuta o cronica.

La prima è caratteristica dei soggetti giovani, si manifesta rapidamente e, diversamente dalla forma cronica, può essere reversibile, perché i reni non vengono danneggiati definitivamente.

L’insufficienza renale cronica invece è una patologia comune negli animali anziani, e la natura irreversibile del danno renale ne fa una forma degenerativa che va a compromettere la longevità e la qualità di vita degli animali. Da uno studio americano su soggetti con più di 10 anni emerge che sono soprattutto i gatti rispetto ai cani ad andare incontro a questa patologia (7,9% di gatti versus 1,5% di cani). Questa prevalenza aumenta con l’avanzare dell’età: oltre il 30% dei gatti sopra i 15 anni vengono colpiti da insufficienza renale che, se non viene trattata, porta a morte nel giro di un anno.

Le cause di insufficienza renale differiscono per le due forme.

L’insufficienza renale acuta può essere causata dall’ingestione di tossici: farmaci, piante o sostanze dannose (es. Liquido antigelo delle automobili); dall’uso di alimenti di scarsa qualità (soprattutto dal punto di vista proteico); dalla presenza di calcoli, che possono ostacolare la minzione e quindi creare ristagno di urina a livello renale; dai batteri che vanno in circolo in corso di gengiviti.

Le cause dell’insufficienza renale cronica sono invece legate alle patologie dell’età avanzata, come iper- o ipotensione, tumori, malattie immunitarie o congenite, infezioni batteriche. I problemi congeniti, come ad esempio il rene policistico, possono causare insufficienza renale cronica nei soggetti giovani delle razze a rischio, che andrebbero quindi controllati più spesso.

I sintomi delle due forme, almeno inizialmente, sono gli stessi. Il proprietario può notare:

  • Aumento della sete e della minzione
  • Appetito capriccioso/anoressia
  • Perdita di peso
  • Sonnolenza/debolezza
  • Nausea/vomito
  • Alitosi
  • Costipazione
  • Improvvisa cecità

 

La terapia per l’insufficienza renale acuta può essere risolutiva, eliminando la causa della malattia.

Per la forma cronica, purtroppo, il trattamento mira solo a rallentare l‘evoluzione della malattia e consiste in una dieta con un basso contenuto proteico (poiché le scorie azotate sovraccaricano il rene); in un apporto costante di acqua (i cibi umidi per questo sono consigliati) e in un basso contenuto di fosforo.

Per i soggetti che hanno superato gli 8 anni io consiglio sempre di iniziare ad integrare una dieta ipoproteica, a scopo preventivo.

Le altre terapie dell’insufficienza renale vanno scelte in base alla gravità della sintomatologia insieme al vostro veterinario di fiducia.

 

*La dottoressa Chiara Sordini vive e lavora a Viterbo. Si è laureata presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia, luogo dove ha prestato tirocinio in una clinica per piccoli animali ed animali esotici. Tornata a Viterbo per un periodo si è occupata anche di animali da reddito. Da circa sei anni incentra il suo lavoro sugli animali da compagnia ed esotici; e da due anni anche sugli animali selvatici in collaborazione col CRAS di Viterbo. Da qualche anno ha intrapreso la specializzazione nel campo dell’ecografia.
Per consigli potete contattarla: sordini.chiara@tiscali.itredazione@tusciaup.com

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