Lago di Vico, il problema della potabilità delle acque

La senatrice Vilma Moronese, Presidente della commissione Ambiente del Senato della Repubblica, ha ricevuto una delegazione dei comitati che da tempo si impegnano per il diritto all’acqua potabile e pubblica, composta dalla coordinatrice Paola Celletti Comitati di Viterbo Non ce la beviamo e Raimondo Chiricozzi AICS ambiente, CNBAC .
La senatrice ha ascoltato attentamente quanto esposto rispetto le problematiche dell’ambiente della provincia di Viterbo incentrate soprattutto sull’acqua potabile avvelenata dall’arsenico, sul diritto all’acqua potabile ancora non completamente esteso alla popolazione viterbese ed infine perché venga scongiurata la sua privatizzazione. Sono state inoltre esposte le questioni ambientali riguardanti il lago di Vico e il suo inquinamento e sull’approvvigionamento idrico effettuato da questo lago per la distribuzione di acqua alla popolazione di Caprarola e Ronciglione.
Paola Celletti, in particolare, ha illustrato e consegnato alla Senatrice una nota con le richieste del comitato, la documentazione relativa al progetto dei bacini idrografici, all’attuazione della legge 5/2014 e la documentazione scientifica su inquinamento da arsenico fornita dalla dott.ssa Antonella Litta referente della ISDE ( medici per l’Ambiente) e dalla dott.ssa Moro dell’Istituto superiore di Sanità.
Raimondo Chiricozzi, in particolare, ha illustrato e consegnato alla senatrice una nota che riassume le richieste di associazioni e comitati rivolte al superamento del grave problema riguardante l’acqua distribuita nella provincia di Viterbo e soprattutto alle popolazioni di Ronciglione e Caprarola e infine la necessità di affrontare la questione inquinamento del lago che non può più essere disconosciuta.
Allegata lettera alla senatrice Vilma Moronese
Carlo Lotti
Responsabile cultura ambiente AICS Viterbo

La lettera inoltrata alla senatrice Vilma Moronese
Presidente Commissione Ambiente Senato della Repubblica

Rivolgiamo appello perché finalmente vengano prese in considerazione le proposte che abbiamo da anni inviato alla politica a tutti i livelli, per la provincia di Viterbo ed in particolare per i Comuni di Caprarola e Ronciglione che si approvvigionano di acqua del lago di Vico non potabile come da ordinanze dei Sindaci dei due Comuni (stesso appello è stato inviato ad istituzioni statali e regionali alla politica nel 14 gennaio 2018).
Tra le tante desideriamo ancora chiedere:
1-distribuzione di acqua potabile agli anziani, alle donne incinta, ai bambini, con mezzi idonei , in tutti i paesi in cui insiste l’emergenza;
2-resistituzione da parte degli enti gestori dei soldi (Comuni, Talete) per le fatture pagate per acqua non potabile, evitando resistenze in giudizio contro coloro che rivendicano il diritto sancito dalle leggi (Direttiva CEE n.80/778, DPR n236/88 art 21 comma 1, DL n 66/89, atrt. 13 provvedimento CIP n 26/75 ) e da molte sentenze; contestuale riduzione del 50% delle bollette, fino a che l’acqua non sarà distribuita potabile;
3-passaggio dall’agricoltura chimica all’agricoltura biologica con la proibizione categorica dell’uso di diserbanti, pesticidi e concimi chimici, in particolare dove insistono acque di superficie quali il lago di Vico, la cui conca deve essere salvaguardata e preservata naturale;
4-abbandono immediato della captazione dal lago di Vico, finché le acque del lago di Vico non saranno veramente risanate;
5-reperimento di fonti alternative definitive a quelle lacustri;
6- monitoraggio continuo delle sostanze tossiche e cancerogene che possano contaminare le acque destinate al consumo umano;
7-monitoraggio continuo, almeno mensile, delle sostanze tossiche e cancerogene nelle acque del lago di Vico, che possano contaminare la flora e la fauna lacustre e i prodotti ortofrutticoli coltivati nelle aree prossime al lago e che utilizzano acqua dell’emissario del lago di Vico, il Rio Vicano;
8-informazione corretta delle popolazioni ampia e diffusa, negli studi medici, nelle scuole, negli ambulatori della ASL e presso il presidio ospedaliero del S.Anna di Ronciglione;
9-monitoraggio di lungo periodo relativo allo stato di salute della popolazione, in particolare dei bambini e donne incinta;
10-screening gratuiti per le popolazioni esposte al cosiddetto effetto cocktail determinato dalla esposizione contemporanea a più cancerogeni e sostanze tossiche presenti nelle acque del lago di Vico in particolare arsenico, metalli pesanti, pesticidi e microcistine algali;
11-costante controllo sulle fosse a tenuta stagna e allaccio dove è possibile ai collettori fognanti;
12-effettiva bonifica del centro chimico militare del lago di Vico o CNBC ( centro nucleare batteriologico e chimico) ubicato in prossimità della riva; verifica e contrasto della possibile azione di inquinamento esercitata da agenti contaminanti individuati nel sottosuolo del dismesso CNBC;
13-controlli sulle attività illegittime nelle acque del lago di Vico ( per evitare i possibili versamenti di sostanze pericolose, altamente inquinanti);
14-alla luce di tutto quanto esposto, crediamo necessario, così come è stato fatto nella terra dei fuochi, affrontare l’emergenza sanitaria con leggi specifiche, che garantiscano la sicurezza del prodotto nocciola e castagna, con misure ambientali e sanitarie, con azioni di monitoraggio sulla popolazione anche sanitarie nel territorio dei Monti Cimini, con la bonifica di tutte le aree inquinate e del lago di Vico che si ricorda dovrebbe essere tutelato dalle leggi in quanto Riserva Naturale.
Si ringrazia della cortese attenzione
Raimondo Chiricozzi

ASSOCIAZIONE ITALIANA CULTURA E SPORT – COMITATO PROVINCIALE VITERBO
AICS AMBIENTE
COMITATO ACQUA POTABILE
CNBAC Coordinamento nazionale bonifica armi chimiche
ADUC RONCIGLIONE

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