Lago Bolsena: una petizione che dice no agli incentivi sulla geotermia speculativa e inquinante

Ah, che bella l’energia rinnovabile, quella che lotta contro l’esaurimento delle risorse naturali della terra, si basa sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale e riduce l’effetto serra… Il Governo, per queste pratiche, stanzia ingenti incentivi che aiutano le società nella produzione e nel mantenimento di tali attività.
È giusto quindi includere in questi sostegni anche la produzione elettrica da fonte geotermica? Una geotermia sostenibile ad alta efficienza energetica utilizza direttamente il calore geotermico per il teleriscaldamento, grazie a impianti in profondità che generano elettricità e le centrali sono poste in aree industriali vicino a grandi centri urbani che accolgono il calore per il teleriscaldamento. Tali industrie sono collocate in zone geologicamente tranquille e a bassa sismicità naturale, dove i pericoli per l’ambiente e per la salute sono bassi (come avviene ad esempio in Francia, in Germania e anche a Ferrara).
Ma non è il caso del lago di Bolsena, dove invece si punta a una sperimentazione con impianti Flash (a ciclo aperto) o impianti Binari (a ciclo chiuso) che producono principalmente elettricità e sprecano una grande parte della risorsa.
Per motivi economici e di profitto, questi impianti spingono l’imprenditore a privilegiare una risorsa geotermica ad alta temperatura e vicina alla superficie; ciò comporta a cercare risorse in zone con geologia complessa, spesso con vulcanismo recente e a rischio sismico dove i pericoli per ambiente e salute umana legati all’attività sono altissimi: terremoti indotti e innescati distruttivi, inquinamento irreversibile della risorsa di acqua dolce, abbassamento delle falde.
Il territorio del Lago di Bolsena è ad alto rischio sismico: magnitudo dei sismi naturali ≤ 6, con rischio di innesco di sismi della grande faglia tettonica. Qui, proprio nell’epicentro del terremoto del 2016 di magnitudo 4.1 (Castel Giorgio -TR), si vuole realizzare un impianto pilota a unica vocazione elettrica. Inoltre si andrebbe ad intaccare un territorio turistico per eccellenza, con la conseguente distruzione di paesaggi, siti termali, zone incontaminate di pregio, siti di interesse, riserve di biodiversità e di acqua dolce potabile.
Per questi motivi le Associazioni e la Cittadinanza, oltre ad aver depositato il ricorso al Tar per contestare la decisione del Consiglio dei Ministri di procedere con l’avanzamento dell’iter di realizzazione della centrale, hanno lanciato una petizione online per chiedere il taglio degli incentivi alla geotermia elettrica inquinante e speculativa (https://www.change.org/p/change-org-stop-incentivi-alla-geotermia-elettrica).
Il Governo per ora non include la geotermia nelle energie rinnovabili ma le lobby stanno facendo grandi pressioni per ottenere gli incentivi che paghiamo nella nostra bolletta elettrica sotto la voce ‘oneri di sistema’.
Con questa petizione si vuole aiutare il Governo a fare la scelta giusta, per poter attuare con urgenza l’esclusione del settore geotermoelettrico dagli incentivi per le energie rinnovabili.
Per non finanziare l’autodistruzione di un’intera comunità, le Associazioni e la Cittadinanza chiedono di indirizzare gli ‘oneri di sistema’ inclusi nelle fatture, verso un risparmio energetico e autoproduzione elettrica tramite fotovoltaico, mini eolico o geotermia domestica (laddove la geologia lo permette).

I Cittadini e le Associazioni del Lago di Bolsena

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