La Tuscia può essere scoperta grazie al cinema

di Rossella Cravero

La Tuscia può essere scoperta grazie al cinema. E’ questo l’ambizioso progetto che punta a rendere il viterbese una delle prime mete del cineturismo. Il progetto promosso dalla DMO Tuscia terra di Cinema è stato presentato sabato 27 maggio nelle sale del Comune di Soriano nel Cimino. Un sapiente lavoro di studio e ricerca, che va avanti da oltre un decennio, ha trovato vita grazie a un bando della Regione Lazio del 2021. Oggi, quello che era una visione e una scommessa nella mente di Mauro Morucci, durante le prime edizioni di Tuscia Film Fest, si è trasformato in realtà, dando contenuti a trenta pannelli illustrativi sparsi su tutto il territorio con la narrazione dei film che hanno fatto la storia del cinema italiano, ambientati propria nel viterbese. Un sito internet e otto itinerari cineturistici con le relative cinemappe. E ancora oggi proprio a Cannes il film di Bellocchio “Rapito” vanta scene girate a Caprarola, così come Rohrwacher ha scelto nuovamente l’Etruria per ambientare “La chimera”, il suo ultimo lavoro, anche questo, in concorso in Francia.

La tradizionale rassegna cinematografica estiva che tutti gli anni si è svolta nella splendida cornice di piazza san Lorenzo, troverà spazio anche in altri angoli di Viterbo, oltre che a Civita di Bagnoregio, a Ferento, Soriano e nel Sacro Bosco di Bomarzo . E’ stata presentata anche la nuova edizione aggiornata del libro “La Tuscia nel Cinema” di Franco Grattarola, pubblicato in collaborazione con Archeoares Edizioni.

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