La Tomba della Nave nel Museo Nazionale Archeologico di Tarquinia

di Francesca Pontani*

«Questo era già il Tirreno degli Etruschi, dove i loro bastimenti spiegavano le vele affilate, solcavano il mare con gli schiavi ai remi, errando dalla Grecia e dalla Sicilia, la Sicilia dei tiranni; da Cuma, la città della vecchia colonia greca in Campania, dove ora è la provincia di Napoli; dall’Elba, dove gli Etruschi estraevano i minerali per il loro ferro.

Gli Etruschi navigavano i mari». (Etruscan Places, London 1932, David H.Lawrence

 

Tecniche di prospettiva

Le pitture funerarie di Tarquinia, in particolare quelle nelle Tombe della Caccia e della Pesca, del Cacciatore soprattutto della Nave, parlano di paesaggi in termini eclatanti e sono di straordinario interesse per l’originale tecnica di rappresentazione (ortogonale e addirittura “prospettica”!).

 

Dimensione ultramondana

Il tema più rappresentato in questi paesaggi è quello del banchetto, in cui le scene si svolgevano all’aperto (paesaggio agreste), generalmente in un boschetto tra alberelli variamente stilizzati, tra cui l’alloro, l’olivo, l’edera, la vite, la palma, il melograno che, oltre ad avere un valore naturalistico-ambientale-botanico, avevano anche un significato simbolico, perché ogni pianta era consacrata a una divinità, e dunque escatologico, poiché collocavano le scene entro una dimensione ultramondana.

 

Una finestra aperta sul mare

Ma il paesaggio assolutamente più sorprendente nella storia della pittura antica, ritrovato sulle pareti della Tomba della Nave, è un paesaggio “marino”, secondo l’intuizione di Giovanni Colonna: “una finestra aperta verso l’esterno (veduta del porto di Tarquinia?) in cui sono raffigurati, oltre ad una grossa nave da carico, due grandi rocce torreggianti simili a faraglioni (le colonne d’Ercole?). La dislocazione su piani diversi degli elementi che compongono il paesaggio presuppone esperienze di autentica ricerca prospettica” (G. Colonna, in Pittura etrusca, 2001).

 

 

PER APPROFONDIRE

Le pareti dipinte della Tomba della Nave si trovano all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia.

 

 

Fonte foto Tomba della Nave: https://journals.openedition.org/mefra/807

Foto mare Francesca Pontani

 

Nel prossimo articolo il 4 luglio andiamo a Soriano nel Cimino

 

Francesca Pontani* – www.francescapontani.it – Archeologa del comitato scientifico del Museo Archeologico delle Necropoli Rupestri di Barbarano Romano. Egittologa, conoscitrice di lingue antiche come i geroglifici, la lingua sumerica e accadica, la lingua etrusca, lavora nel mondo del web. Nel blog e sul canale YouTube ArcheoTime sono visibili le sue camminate archeologiche on the road. Innamorata della comunicazione e della scrittura, guida i lettori di TusciaUP nella conoscenza del nostro territorio attraverso Tour di Archeologia in Tuscia.

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