JazzUp festival: chiusura in grande stile con “Andrea Bonioli Quartet”

Chiusura in grande stile per il JazzUp festival: grande attesa per gli appuntamenti di oggi. Sul palco di piazza del Gesù arriverà, alle 21, “Andrea Bonioli Quartet” con il Pop tour 2016.

Dove sta andando il Jazz? E’ questa una domanda sulla quale si arrovellano spesso i Jazzisti e jazzofili, cercando un’improbabile risposta che forse non ha senso di essere. C’è chi insinua che è finito negli anni 60, cioè con l’avvento delle nuove tendenze, rimanendo graniticamente ancorato al sound Bebop; chi sostiene che “… più strano lo fai meglio è…”; altri invece che semplicemente vedono nel Jazz soprattutto un linguaggio con il quale esprimere una propria poetica musicale. “Pop”, secondo lavoro di Andrea Bonioli 4Tet, va in quest’ultima direzione. L’accezione che l’autore fornisce alla famigerata parolina magica Pop, altro cavallo di battaglia di musicisti e musicologi, è pertanto ambivalente. Musicalmente le otto tracce rimandano ad atmosfere non prevalentemente swing bensì più popolari, contigue a mondi sonori eterogenei, miscelando climax onirici con loop ritmici, anche ossessivi ma mai ostici. Emozionalmente, infine, con Pop l’autore si racconta in modo trasparente, come del resto tutti potrebbero fare qualora lo volessero.

On stage: Giuseppe Russo – sassofoni; Daniele Basirico – contrabbasso; Nicola Guida – pianoforte – Andrea Bonioli – batteria.

Per concludere al meglio il festival salirà sul palco di piazza San Lorenzo il maestro Nicola Piovani. Il gran concerto di chiusura è realizzato in co-produzione con Caffeina cultura e prenderà il via dalle 22. “La musica è pericolosa – Concertato” è un racconto musicale, narrato dagli strumenti che agiscono in scena – pianoforte, contrabbasso, percussioni, sassofono, clarinetto, chitarra, violoncello, fisarmonica. A scandire le stazioni di questo viaggio musicale in libertà, Nicola Piovani racconta al pubblico il senso di questi frastagliati percorsi che l’hanno portato a fiancheggiare il lavoro di De André, di Fellini, di Magni, di registi spagnoli, francesi, olandesi, per teatro, cinema, televisione, cantanti strumentisti, alternando l’esecuzione di brani teatralmente inediti a nuove versioni di brani più noti, riarrangiati per l’occasione. Nel racconto teatrale la parola arriva dove la musica non può arrivare, ma, soprattutto, la musica la fa da padrona là dove la parola non sa e non può arrivare. I video di scena integrano il racconto con immagini di film, di spettacoli e, soprattutto, immagini che artisti come Luzzati e Manara hanno dedicato all’opera musicale di Piovani.

 

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