Istat Confesercenti: sui consumi ancora incertezza tiene il turismo

Sul fronte del lavoro qualcosa si muove, ma la ripresa del mercato interno non prende forza. Ancora una volta dalle rilevazioni Istat arrivano segnali contrastanti: da un lato prosegue – seppure lentamente – il rafforzamento dell’occupazione e dell’industria; mentre i dati sull’inflazione, che a luglio frena per il terzo mese consecutivo, ci restituiscono ancora una volta un quadro dei consumi caratterizzato dall’incertezza.
Così l’Ufficio Economico Confesercenti sui dati dei prezzi di luglio, diffusi in questi giorni dall’Istat.
Dopo la fiammata dei prezzi di inizio anno – dovuta principalmente ad energetici e fattori stagionali –la dinamica dell’inflazione è tornata infatti in questi mesi ad assestarsi su ritmi più contenuti. Quasi tutte le voci che avevano contribuito all’aumento dell’indice registrato nel primo trimestre, infatti, sono in rallentamento: i beni alimentari segnano a luglio un +1,3% dopo l’8,8% di febbraio, mentre gli energetici non regolamentati – che a febbraio e marzo avevano registrato picchi del +12% e +11% – al 31 luglio si assestano su una crescita del +2,1%.
Al netto di queste due voci, l’inflazione di fondo scende di un decimo di punto percentuale allo 0,8%, segno di una domanda interna che fatica a consolidarsi.
Vincenzo Peparello, presidente Confesercenti Viterbo e Responsabile Area Turismo Regionale, commenta: “Siamo ancora di fronte ad una crisi che non accenna ad andarsene e la tiepida ripresa dei consumi, va considerata al netto dell’inflazione, che sta a significare che le imprese non hanno minimamente avvertito. Anzi, se consideriamo gli aumenti di contributi e tasse, la situazione è peggiorata. Unica vera crescita a livello nazionale è quella del turismo ma che va supportata da azioni mirate e strutturali da parte del Governo, per rendere stabile nel futuro questo aumento e riconquistare quote di mercato perse negli anni passati e ridiventare la prima destinazione mondiale”.
Crescono, invece, i trasporti: da +14% del Trasporto aereo, dopo il +23% del mese di giugno, e il +22% messo a segno del Trasporto marittimo a luglio, seppure in frenata rispetto al 36,3% di giugno. Una crescita dovuta a fattori stagionali, ma che sembrerebbero confermare il dinamismo del settore turistico durante la stagione estiva, unico comparto a dare veri segnali di ripartenza.

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