Inaugurata al Forte Sangallo la mostra “Vignale 1894/2022″il cuore pulsante di Falerii Veteres

di Luciano Costantini

Quando si dice fare squadra. E’ ciò che sono riusciti a realizzare il Comune di Civita Castellana, la direzione regionale dei Musei del Lazio, l’Istituto di Istruzione Superiore Ulderico Midossi (articolato in liceo Artistico, liceo Linguistico, istituto Tecnico) e la Fondazione Carivit, per allestire nel Forte Sangallo della cittadina falisca, l’esposizione “Vignale 1894/2022. Case degli uomini e dimore degli dei a Falerii Veteres”. Inaugurata sabato pomeriggio, resterà aperta sino alla fine di luglio. Evidentemente una mostra sul passato etrusco di Civita, ma è anche un trampolino di lancio verso il futuro, con nuovi scavi che dal prossimo mese di giugno interesseranno proprio la zona del Vignale. La collina del Vignale, cioè il cuore pulsante di Falerii Veteres. Scavi che saranno ripresi nel segno della continuità con l’attività di ricerca e scavo condotta dalla fine degli anni Ottocento da Raniero Mingarelli, una figura tra le più rilevanti nell’archeologia etrusca e falisca. Ancora, una mostra che certo presenta le testimonianze di un passato importante, ma che guarda al domani, passando per il presente perché all’allestimento hanno dato un prezioso contributo di modernità gli studenti del Midossi. Hanno hanno sì lavorato sugli scritti, sui reperti di archivio, sui cocci, ma pure sull’offerta da proporre ai visitatori più tecnologicamente preparati e abituati, approntando visite guidate in italiano, inglese, francese e per i non vedenti. Gli studenti, oltre a progettare e realizzare i pannelli, hanno “scritto” le pagine web dell’esposizione destinate al sito della scuola ed elaborato le ricostruzioni grafiche dei reperti. Insomma, il passato che viene coniugato e declinato al presente e al futuro. Non per niente alla prossima campagna di scavi sulla collina del Vignale che guarda il quasi mitico Soratte, il monte sacro agli Etruschi, parteciperanno ancora gli studenti del Midossi, sotto la direzione dei tecnici Musei del Lazio, della Soprintendenza per le Belle Arti di Viterbo e dell’Etruria Meridionale e del Comune civitonico. “Questa rassegna è un esempio virtuoso di come le istituzioni e la scuola possano lavorare insieme”, ha sottolineato la direttrice generale del museo Sangallo, Sara De Angelis. “Un fondamentale contributo nella ricerca continua delle immagini delle nostre radici”, ha rimarcato il sindaco Luca Giampieri. “A questo punto – ha chiosato Cristina Biella, archeologa della Sapienza di Roma – non c’è altro da fare che ricominciare a scavare”.

 

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