Il vaso di Vipe Vetu, fatto a Velzna

Il frammento di questo recipiente venne rinvenuto nel corso degli scavi condotti dalla Scuola Francese in località Poggio Moscini e restituisce la firma di un vasaio, Vipie Vethu. In base alla forma del recipiente, al contesto di rinvenimento e alla caratteristiche paleografiche (la forma delle “E” e delle “V”, realizzate senza sollevare lo strumento con cui il testo venne tracciato), il reperto può essere datato entro la seconda metà/fine del III sec. a.C. Di estremo interesse è il fatto che questo testo tramandi, oltre al nome del vaso (thina) e del vasaio (Vipie Vethu), anche quello della città etrusca di Velzna, rifondata sulle colline bolsenesi nel 264 a.C. La presenza di questo e di vari altri documenti in lingua etrusca non deve sorprendere, poiché la compagine etrusca della città – ancorché ricostituita sotto l’egida di Roma – mantenne le sue specificità culturali e linguistiche fino (almeno) agli esordi del I sec. a.C.
Per approfondimenti specifici su questo documento si rimanda a
M. Pandolfini, Considerazioni sulle iscrizioni etrusche di Bolsena su instrumentum, in MEFRA 99-2, 1987, pp. 621-633) disponibile al seguente link

Si vedano anche CIE (il corpus delle iscrizioni etrusche) n. 10803 e la scheda F. H. Massa Pairault pubblicata in Studi Etruschi 52 (1984), p.280, n. 6.

Per qualche informazione sulle più antiche fasi della città di Velzna/Volsinii vi rimandiamo invece a un video presente sul  canale Youtube del Museo Territoriale del Lago di Bolsena

 Per visite al Museo:

Informazioni: tel. 0761 798630
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