Il Prete Scomodo, il libro di suor Mariateresa Crescini dedicato a don Paolo Stefani

Il libro “Il prete scomodo” di suor Maria Teresa Crescini, uscito nell’aprile scorso è dedicato alla figura di don Paolo Stefani, a cui è intitolato il teatro comunale di Caprarola. Un sacerdote che svolse il suo ministero in un periodo, i primi del ‘900, pieno di fermenti politici, sociali, culturali e religiosi, codificati dalla Chiesa nell’enciclica Rerum Novarum. Ma anche di oscurantismo, in un paese come quello cimino all’epoca refrattario alle novità e sotto un regime fascista che tentava di ostacolare qualsiasi iniziativa non conforme.
La storia del sacerdote è riemersa casualmente a partire dal 2003, anno in cui i nipoti riportarono alla luce il suo archivio. In seguito a studi e ricerche protratti fino a oggi e grazie a un contatto avvenuto durante il lockdown dello scorso anno, la famiglia Stefani ha trovato in suor Maria Teresa Crescini, nata a Caprarola nel 1940, educatrice, autrice e già Madre Generale delle Maestre Pie Venerini, la penna ideale per dissipare, a quasi sessant’anni dalla sua scomparsa, le ombre nate intorno alla vicenda di don Paolo Stefani.
Scrive l’autrice Sr. Mariateresa Crescini: “L’incontro con i documenti di Don Paolo mi ha inserito di nuovo nell’aria affettuosa e fraterna del mio paese dal quale manco dagli anni ’50 e ha ravvivato in me quel senso di generosa apertura che ho vissuto nella mia infanzia e adolescenza.
Caprarola, mi ha accompagnato sempre e ovunque.
Don Paolo, nei fatti e nei personaggi, mi ha restituito le sensazioni che mi mancavano, le ha riannodate tutte, mi ha fatto riassaporare quel clima paesano schietto, aperto, coinvolgente, llitechino…. Caprarola mi ha insegnato a guardare il mondo con occhi disincantati, me lo ha lasciato percorrere, Asia, Africa, America Latina. ..e al ritorno mi ha ristorato con la sua vasta nostalgia.
Grazie alla famiglia di Don Paolo, per avermi messo nelle condizioni di vivere questa esperienza, e grazie a tutti i caprolatti che apprezzando il mio libro mi hanno fatto sentire ancora e per sempre caprolatta”.
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