Il Cras alla Riserva Naturale Lago di Vico dove si torna a volare

Al CRAS  ci arrivano quelle  specie di animali protette che subiscono gli effetti di bracconaggio. Sono passati da questo centro di eccellenza anche in tempi di pandemia un maschio adulto di falco pellegrino (Falcus peregrinus) e una femmina adulta di sparviere (Accipiter nisus). Il primo, rinvenuto in gravi condizioni a Civitella d’Agliano è stato operato ad un femore, fratturato a causa di un pallino, trattenuto al Centro per la riabilitazione per un lungo periodo mentre per altro rapace colpito da ben sette pallini, non c’è stato purtroppo nulla da fare.

L’elenco degli arrivi in questo pronto soccorso si estende di giorno in giorno, vi  sono stati ricoverati anche due esemplari di tasso (Meles meles) vittime di gravi atti di bracconaggio  con la somministrazione di sostanze velenose. Un animale, intossicato lievemente, è stato rilasciato dopo una serie di accertamenti; l’altro è sottoposto per giorni  a terapie intensive per cercare di disintossicarlo..

In un anno difficile come il 2020 sono giunti al CRAS ben 446 animali, circa il 20 % in più rispetto l’anno precedente, quasi tutti vittima di azioni colpose o dolose attribuibili all’uomo.

Per il team di professionisti del CRAS è una grande soddisfazione  quando gli interventi si concluno felicemente, ed è così che si è gioito per la liberazione del maschio adulto di falco pellegrino (Falco peregrinus) giunto al CRAS nel gennaio scorso.

L’esemplare  era stato recuperato dai Carabinieri Forestali del comando di Lubriano dopo esser rimasto vittima  di una fucilata e aver subìto una grave frattura del femore destro.

Un delicato intervento di chirurgia ortopedica ed una corretta degenza hanno consentito la riabilitazione dell’animale ed il successivo ritorno alla libertà. un evento molto importante per il ruolo “regolatore” che questi animali rivestono in natura.

Le collaborazioni avviate dalla Riserva Lago di Vico e le attività per il recupero di questi esemplari selvatici della Riserva Naturale Lago di Vico ha visto allargare la cooperazione con il CERM – Centro Rapaci Minacciati della Toscana. Nell’ambito di questa collaborazione sono stati spostati dalla voliera di svernamento alle voliere per la riproduzione due coppie di capovaccaio (Neophron percnopterus) gestiti dal CRAS di Vico. E  sistemati nella nuova voliera realizzata presso le strutture del Centro, realizzata grazie ad un finanziamento specifico della Direzione Ambiente della Regione Lazio. I quattro esemplari, sono stati posizionati formando nuove coppie rispetto lo scorso anno: le nuove coppie sono Annibale e Margherita, collocate nella voliera vecchia, Alfonso e Mary nella voliera nuova con l’intento di far nascere nuovi amore per una tutela della evoluzione della specie.

Un intervento chirurgico complicato alla Riserva Lago di Vico è stato quello su un esemplare di biancone, un raro e protetto rapace che arriva ad una apertura alare di quasi due metri. Arrivato dal CRFS della LIPU di Roma nell’ambito collaborativo tra le due strutture,gli accertamenti radiologici in accettazione hanno evidenziato diverse fratture, tra cui una distale della clavicola, nonché una lussazione della testa dell’omero. Vista la situazione si è deciso per un intervento chirurgico quale estremo tentativo di recupero per consentire i, ritorno in natura di un esemplare appartenente ad una specie rara. L’intervento, difficile e rischioso, è stato effettuato dai dottori Tommaso Cristalli, Fabio Zambon e Stefania Damiani ed ha consentito di stabilizzare l’articolazione della spalla (la cosiddetta “coracoide-scapolo-omerale”).

Storie anche non andate a buon fine come quella del giovane riccio (Erinaceus europaeus).Il 400entesimo paziente, pesava meno di 200 grammi, azzannato da un cane, che nonostante le cure prodigare non ce l’ha fatta, lo racconta con una vena malinconica la veterinaria Chiara Sordini dello Studio Associato Damiani e Sordini di Viterbo.

Sono tanti  gli esempi  di salvataggio, di cura, di amore da riferire di cui è interprete questo Centro collocato in una delle Riserve più belle del nostro Paese.

Il  CRAS si rende protagonista non solo di una competenza professionale, ma  c’insegna  l’amore per quella specie animale non domestica, intercettata  da un osservatorio privilegiato, la Natura delle aree protette del nostro territorio , divenuto il luogo ideale per recuperarne valori e ripopolamento senza confini, messa ancor più in luce nella fase in cui un virus altamente contagioso ci detta le norme di confinamento.(S.G.)

 

Riserva Lago di Vico (@Riserva_Vico) | Twitter

 

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