Idee e progetti per Viterbo, almeno quattro sul tavolo del sindaco Arena

di Luciano Costantini

Viterbo, un cantiere da aprire, possibilmente al più presto. Idee e progetti futuribili o l’inizio di almeno quattro significative operazioni che potrebbero contribuire a ridare slancio alla città? Solo il tempo potrà chiarire l’interrogativo. Ovvio. Al momento sul tavolo del sindaco, Giovanni Arena, ci sono quattro dossier: tre relativamente noti, il quarto tutto da scoprire. Il più suggestivo riguarda l’ormai datata questione della riapertura delle ex Terme Inps. Tre le idee presentate per altrettante manifestazioni di interesse. Nei giorni scorsi il vice sindaco, Enrico Maria Contardo, senza fare nomi, ha parlato di una società, non meglio identificata, pronta a mettere sul piatto 25 milioni di euro (forse 30) per rilevare l’ex impianto termale. In effetti, il project financing più accreditato sarebbe proprio quello presentato da un gruppo alberghiero francese (la Accor?) che avrebbe in animo di trasformare il complesso termale in un resort a cinque stelle. La seconda opera, obbiettivamente più futuristica, sarebbe la realizzazione di un mega garage nelle viscere di piazza della Rocca che permetterebbe di restituire alla piazza stessa un aspetto e una vivibilità più confacenti al suo prestigio. I lavori, tra l’altro, dovrebbero essere indolori, cioè non dovrebbero intralciare la cosiddetta “fruibilità” della zona. Così, almeno, assicura un attendibile rappresentante locale della cordata interessata al progetto. All’attenzione della Giunta comunale c’è poi l’acquisto e la ristrutturazione dell’ex palazzo di Donna Olimpia, a ridosso di porta San Pietro. Cinquemila metri quadrati che un gruppo romano vorrebbe acquisire (cifra base di 10 milioni) con l’obiettivo di farne un centro polifunzionale di accoglienza e ristorazione, a uso soprattutto degli studenti universitari. Cinquecento metri quadrati resterebbero nella disponibilità completa dell’amministrazione comunale, magari per essere adibiti a uffici e/o spazi culturali. Il recupero dell’immobile permetterebbe anche di ripristinare il percorso dell’Abate che sfocia all’interno delle mura castellane, non lontano da porta Romana. Il progetto più recente, in ordine di tempo, sarebbe quello riguardante palazzo Calabresi, lungo l’omonima via della città. Nei giorni scorsi l’assessore al Patrimonio Paolo Barbieri e il presidente della Provincia Pietro Nocchi hanno incontrato un autorevole delegato della Regione Lazio, proprietaria dell’immobile, per negoziare una eventuale cessione dello stesso. Si tratta di una storica struttura che in più occasioni è stata indicata come possibile sede di istituzioni prestigiose. Tra le proposte, quella che punta a trasformarla in sede permanente della Nuova Soprintendenza di Viterbo, Rieti ed Etruria Meridionale. L’ultima idea, quella più recente, è sceglierla quale sede prestigiosa del Consorzio Biblioteche. Unica certezza: si è aperto un tavolo di trattative tra Pisana, Palazzo Gentili e Palazzo dei Priori. E questo non è un progetto di là da venire, ma una concreta realtà.

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI