Gli scatti emozionali della viterbese Claudia Cavallo all’Expo

Quale migliore arte, se non quella fotografica, riesce a catturare l’istante, a fermare il dinamismo, inquadrarlo ed offrire riflessione? La giovane fotografa viterbese Claudia Cavallo – 28 anni, autodidatta – ha reso questo processo la base della sua indagine espressiva ed artistica .Non si tratta di immortalare con uno scatto la maestosità di una quercia secolare, ma di qualcosa di più, che vada a costruire attentamente un percorso espressivo, che non affidi gli scatti e le sensazioni al caso.
Nella espressione fotografica della giovane artista viterbese c’è il dettaglio e, assieme ad esso, il soggetto, che è quasi sempre costituito da un oggetto.. Quattro sue foto tratte da ”Mecenati del Contemporaneo”, una particolare pubblicazione, in edizione limitata a 1000 copie numerate), il manichino (nella serie “Trama”, sono state selezionate ed esposte al “Milano Expo – International Contemporary Art”, a cura Di Giorgio Grasso e Bosmat Niron, unica mostra dedicata esclusivamente all’arte contemporanea del Milano Expo 2015), gli specchi, le maschere. I soggetti popolano discretamente il paesaggio così come anche gli oggetti che, seppur privi di vita, sono sempre animati dalla mano dell’uomo. Proprio quest’ultimo torna a fondersi con la natura, a parteciparne, a viverne, offrendo se stesso in quel contesto come spunto di riflessione in un ambiente in cui solitamente la flora e la fauna rappresentano il massimo della contemplazione. È qui che Claudia Cavallo agisce, prendendo parte al ciclo naturale, sempre vivo, mai statico, fermo. Talmente un obiettivo importante, per l’artista viterbese, quello di proseguire il suo viaggio introspettivo tra l’occhio umano e la natura da volerlo celebrare ed approfondire con l’ultima serie, in continua evoluzione, di opere fotografiche “dipinte con la luce”: “Dettagli”. Una tela squarciata, in un chiaro riferimento a Lucio Fontana, apre un pertugio asimmetrico in cui va ad infilarsi l’occhio, l’unica possibilità per sfuggire ad un’involontaria cecità, circondati da immagini ed informazioni quotidianamente, che ci permette di vedere ma non sempre di cogliere ed osservare attentamente; sullo sfondo di questa apertura alla natura vi è il paesaggio, il soggetto fermo che passa, però, non più per una visione ampia ma diviene dettaglio del (det)taglio. Una sorta di zoom sentimentale che richiama la nostra attenzione su ciò che sta attorno.
www.stilearte.it/la-magia-del-dettaglio-inatteso-nelle-fotografie-di-claudia-cavallo/

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