Giorno del Ricordo, l’Archivio di Stato di Viterbo partecipa con una mostra documentaria online

archivio di stato vt

Anche nella circostanza della ricorrenza del Giorno del Ricordo l’Archivio di Stato di Viterbo partecipa alla commemorazione dell’evento attraverso la riproposizione, sul proprio sito web https://www.archiviodistatoviterbo.beniculturali.it/il-giorno-del-ricordo e sui canali social dell’Istituto, della mostra documentaria permanente online allestita nel corso del 2021.

Come nel caso della mostra sulla Shoa, l’esposizione di documenti originali dell’epoca, tratti dagli archivi di Comune, Prefettura e Questura, conserva e rinnova la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Il Giorno del Ricordo non è un’invenzione di una sola parte politica ma una ricorrenza triste che al pari del Giorno della Memoria, della festa della Liberazione e di quella del 2 Giugno appartiene all’apparato celebrativo repubblicano, istituito per unire i cittadini e divenire così patrimonio condiviso di tutti gli italiani.

L’Archivio di Stato di Viterbo partecipa al ricordo di quanto è accaduto per conservare nel futuro la memoria di un tragico e oscuro periodo della storia nel nostro Paese, soprattutto affinché simili eventi non debbano mai più accadere.

La stessa mostra è inoltre disponibile sia sotto forma di audioguida per non vedenti sulla piattaforma Izi.travel alla pagina https://izi.travel/it/58f3-giorno-del-ricordo-mostra-documentaria/it nonché come appendice del secondo volume dei “Quaderni dell’Archivio di Stato di Viterbo” scaricabile tramite il link https://www.archiviodistatoviterbo.beniculturali.it/fileadmin/risorse/PDF/Pubblicazioni/In_memoria_di_Fabiano.pdf

Appello del Comitato Provinciale di Pola dell’Associazione Partigiani Italiani indirizzato a tutte le A.N.P.I. provinciali di Italia contenente, tra l’altro, la constatazione triste e dolorosa che “nessun Ente partigiano, salvo qualche lodevole eccezione, sia stato vicino in questo grave momento della nostra odissea, che è odissea della nazione italiana”. 15 gennaio 1947. (Gab. Prefettura, b. 32, fasc. 1)​

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