Un “no” secco, categorico, netto quello che Viterbo spedisce alla Regione Lazio. La città e il suo territorio non sono più disposti a farsi carico dei rifiuti degli altri. “Sarebbe, anzi è, lesivo della città, dei nostri interessi e in contrasto con la programmazione rifiuti provinciali”. Senza se e senza ma. La sindaca Chiara Frontini è determinata ad affrontare una battaglia che certamente sarà dura, impegnativa, che non offre alternative. In conferenza – convocata nel suo ufficio – formalizza con la stampa la fresca delibera di Giunta, approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale, con la quale viene impugnata, di fronte al Tar, la decisione dello scorso 20 giugno della Regione e della Società Ecologia Viterbo di assecondare la richiesta di ampliamento del sito “Le Fornaci”. Cioè il progetto di appesantire la discarica con altri 960.000 metri cubi di rifiuti. Mica un cestino abbandonato in mezzo alla natura, ma un milione e centomila tonnellate di immondizia prodotta non soltanto dalla Capitale, ma pure da altre province del Lazio. E che, oltre tutto, garantirebbe soltanto una temporanea soluzione del problema: tre anni, non di più, la capacità di ingoiare rifiuti, prima di arrivare inevitabilmente a una nuova emergenza. “Un provvedimento lesivo del territorio e degli interessi della città”, ribadisce la sindaca, che però non esclude l’individuazione di un possibile, nuovo sito (“un impianto dovrà essere messo in campo”), ad esclusivo uso e consumo di Viterbo e della sua provincia. “Ognuno dovrà far fronte alla immondizia che produce. Noi abbiamo raggiunto l’autosufficienza e non abbiamo il dovere di raccogliere i rifiuti di altri che questa autosufficienza non hanno realizzato. Che si chiamino Roma, Latina o Rieti”. Insomma, Viterbo non vuole continuare ad essere una “servitù” pubblica. “Ora la palla passa alla Regione”, puntualizza la Frontini che non si nasconde e non nasconde la durezza del confronto che si delinea all’orizzonte. “Noi siamo tutti compatti, maggioranza e opposizione, tanto è vero che la delibera contro l’ampliamento della discarica è stata votata all’unanimità lo scorso 8 agosto. Mi aspetto evidentemente un supporto concreto e chiaro dai nostri rappresentanti alla Pisana. E credo che non mancherà”. Adesso bisognerà attendere il riscontro della Regione. E in caso di risposta insoddisfacente, si andrà al Consiglio di Stato. Il ricorso del Comune al Tar è stato affidato all’avvocato Marco Luigi Marchetti del Foro di Perugia.
Frontini riafferma il No categorico alla discarica del Lazio a Viterbo
di Luciano Costantini