Festival Teatro Fita: tutti i premiati,Giovanni Luniddi fa il bis: attore protagonista e premio Memorial “Francesco Mencaroni”

di Donatella Agostini

Si è svolta questa mattina nella sala Regia di Palazzo dei Priori la premiazione del Festival del Teatro FITA, 24° Premio “Città di Viterbo”, il terzo dedicato alla memoria di Francesco Mencaroni. Un festival – divenuto una consuetudine importante per il capoluogo della Tuscia – che ha visto esibirsi sul palcoscenico dell’Auditorium dell’Università della Tuscia sei compagnie di teatro amatoriale provenienti da tutto il Lazio: Roma, Palestrina, Pomezia, Formia e Soriano nel Cimino a rappresentare la Tuscia. Gli spettacoli si sono svolti tra ottobre e novembre e hanno avuto l’affluenza di un pubblico appassionato, che ha avuto anche modo di esprimere un proprio vincitore. A fare gli onori di casa, come di consueto, Bruno Mencarelli, presidente provinciale della Federazione Italiana Teatro Amatori, in compagnia dell’assessore alla Cultura Marco De Carolis e del sindaco di Viterbo Giovanni Maria Arena. A determinare i vincitori una giuria di esperti del settore, composta da Luciano Lattanzi di “Media e Sipario”, Simona Tartaglia, moglie del regista Giorgio Capitani, Annibale Izzo della compagnia “Teatro popolare di Tarquinia”, Francesca Mencaroni, figlia di Francesco cui è dedicato il premio, l’attrice Giulia Oliva e l’artista viterbese Roberto Joppolo, che ha creato i trofei consegnati. Questi i premiati:
Attore protagonista: Giovanni Luniddi per l’opera “Parcheggio a pagamento” di Italo Conti – Compagnia “La Vojola” di Soriano nel Cimino. La commedia ha illustrato uno spaccato di vita in una clinica scassata, e il grave e annoso problema dell’abbandono degli anziani. Il testo è in dialetto sorianese, che già con la sua particolare inflessione muove al sorriso: un omaggio e un contributo alla valorizzazione delle lingue locali. Luniddi ha affrontato il tema delicato della commedia nella sua completezza, offrendosi alla risata del pubblico, anche grazie a un divertente uso della forma linguistica. A Giovanni Luniddi è andato anche il premio Memorial “Francesco Mencaroni” per aver indossato la maschera di un Pierrot contemporaneo, facendo sì che le sue emozioni diventassero quelle del pubblico.
Attrice protagonista: Carlotta Ballarini nella parte della bidella per l’opera “Credici ancora prof” – Compagnia “Quantum” di Roma. Un personaggio divertente e popolare che ha suscitato l’attenzione costante del pubblico. La Ballarini ha saputo esprimere un’autentica verve partenopea, sebbene non napoletana. La commedia ha illustrato la storia di un maestro, che dal nord Italia torna a Napoli ad insegnare nella scuola che lo ha visto scolaretto, e trova una realtà senza speranze né futuro.

Attore non protagonista: Ludovico Manna, nella parte di Creonte nell’opera “Antigone 3” – Compagnia “Imprevisti e Probabilità” di Formia. L’attore ha contribuito con voce, postura e intonazione alla creazione particolare di un personaggio che è stato di fondamentale importanza per la complessa realizzazione dell’opera, una rilettura originale e innovativa della tragedia di Sofocle.
Attrice non protagonista: Cristina Valeri nella parte di Simona nell’opera “Rosso Giungla” di Cinzia Berni e Guido Polito – Compagnia “Stanza 236” di Roma. Fuori dalle righe, la sua interpretazione ha coinvolto la platea contribuendo alla veridicità del personaggio.
Allestimento scenografico: Compagnia “Scan-sonati” di Palestrina, per l’opera “Fiori d’acciaio”. Lo spettacolo, di cui ricordiamo anche la versione cinematografica, è un delicato affresco al femminile giocato su una miscela di sentimento e comicità.
Premio migliore regia: Raffaele Furno della Compagnia “Imprevisti e Probabilità” di Formia. Il piacere per la ricerca e la voglia di sperimentare letture inusuali, hanno impresso all’opera “Antigone 3” una forte originalità, permettendone la fruizione anche ad un pubblico contemporaneo.
Menzione speciale della giuria a Manuela Micarelli e a Giacomo Severoni, del “Piccolo Palcoscenico” di Pomezia, per l’opera “Asteroide B 612”, ispirato a “Il piccolo principe” di Saint-Exupery. Un’esortazione a proseguire con la stessa passione ed entusiasmo “la splendida e pazza arte del teatro”.
Premio del pubblico alla Compagnia “Quantum” di Roma per “Credici ancora prof”. Opera a cui è andato anche il Premio Città di Viterbo, con la motivazione che la forza del teatro è quella di sostituirsi con la sua potenza culturale alle istituzioni, tenendo alta l’attenzione su tematiche sociali che dovrebbero essere costantemente vigilate.
Alla premiazione ha partecipato anche la Compagnia Faul di Viterbo, con una piccola rappresentazione tratta dall’ “Antigone 3”. “Spero ancora una volta di essere riuscito a portare a termine l’intento di questa manifestazione, con garbo, serietà e umiltà”, ha aggiunto Bruno Mencarelli, presentando il nipotino Andrea, che idealmente già percorre le orme del nonno. “ Anche la più piccola compagnia si è potuta esibire e ha fatto valere le proprie potenzialità artistiche”, ha proseguito. L’anno prossimo, per il venticinquennale, sono allo studio grandi progetti per il Festival. “Ci stiamo già lavorando, stiamo pensando ad un’edizione particolare. Invito già da ora le compagnie a partecipare numerose”. Non mancherà il sostegno del comune di Viterbo, come hanno assicurato il sindaco Arena e l’assessore De Carolis. E speriamo che il pubblico giovanile, quello che ancora purtroppo diserta le rappresentazioni teatrali, amatoriali e professionistiche, decida finalmente di partecipare a quello che Victor Hugo definì “il paese del vero: cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco”.

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