Ex Terme Inps: “C’è un progetto serio. Sì può partire”

Luciano Costantini

Dopo un quarto di secolo si può ripartire. Le ex Terme Inps cioè possono risorgere dal progressivo degrado anche se non è detto – tutt’altro – che struttura e servizi saranno quelli che venivano offerti fino al 1992, anno della chiusura dell’impianto. Si può ripartire perché c’è l’accordo, anzi la firma ufficiale, su un protocollo che Regione e Comune di Viterbo hanno sottoscritto e che dovrebbe costituire la prima pietra del progetto di rinascita.

Il documento concordato tra il governatore, Nicola Zingaretti, e il sindaco, Leonardo Michelini, prevede in prima battuta l’individuazione di un advisor che dovrà elaborare uno studio tecnico-economico di fattibilità fissando potenzialità e obiettivi del futuro impianto. Secondo step, bando pubblico e presentazione di eventuali “manifestazioni di interesse” da parte di coloro che certificheranno le intenzioni ad avviare nuove attività imprenditoriali legate al termalismo. Terzo e ultimo passaggio la scelta del progetto di rilancio dell’ex sito dell’Inps. Tutto il resto: vecchi accordi, chiacchiere più o meno estemporanee, proclami di circostanza, viene sostanzialmente azzerato. Si riparte con tanto entusiasmo e una certezza: la disponibilità di acqua che Vincenzo Piscopo, geologo dell’Unitus, ha quantificato il 70 litri al secondo, da distribuire ai vari imprenditori che ne facessero richiesta, in base ai relativi progetti. Gremitissimo l’auditorium della Fondazione Carivit, alla valle di Faul. Giunta comunale quasi al completo e un nugolo di imprenditori locali, evidentemente interessati a cogliere eventuali novità rispetto al passato. Il sindaco Michelini non si è nascosto: “Ritardi ci sono stati, per la delicatezza della questione, per gli accordi tra soggetti pubblici e privati che non hanno prodotto risultati tangibili, per l’assoluta anarchia nella gestione delle acque e del territorio che negli anni Cinquanta è stato addirittura violentato. Le acque termali non sono una risorsa illimitata, ma costituiscono un patrimonio pubblico che deve essere fonte di risorse per tutti: la nostra gente, gli imprenditori che già ci sono e quelli che verranno”. Nelle parole di Zingaretti la netta sensazione che questa volta la Regione voglia finalmente fare una priorità del termalismo locale. In particolare, della vicenda delle ex Terme Inps. “Serve l’impegno di tutti, magari abbandonando le lamentele del passato e cancellando gli errori che pure ci sono stati. Partivamo da una situazione molto critica, ora c’è un progetto serio. Sì, si può fare”.

 

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