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venerdì, aprile 26, 2024

Misticismo, arte e tagliate da Castel S. Elia a Nepi

Il percorso unisce la meravigliosa basilica di Sant’Elia alla Rocca Borgia di Nepi, passando lungo il torrente, in un incredibile sentiero nella forra.

La basilica di Sant’Elia a Castel Sant’Elia sorge al centro della valle Suppentonia che sin dai primi secoli dell’era cristiana si distinse come centro anacoreta e quindi benedettino. È parte di un complesso noto con il nome di Santuario pontificio di Santa Maria “ad rupes”. Intorno al 520 il franco sant’Anastasio di Suppentonia, notaio della curia romana, vi fondò un monastero. All’inizio dell’XI secolo l’abate Elia costruì la basilica. Nel 1607 la caduta di un masso dalla rupe danneggiò la parete laterale sinistra: la riparazione fu curata dai Farnese che possedettero la basilica.

Presenta aspetti mistici e cristologici che meritano molta attenzione. Basta soffermarsi sul portale all’ingresso, dove, ai lati si notano molti di questi messaggi lasciati nei secoli alla visione dei pellegrini. La posizione nel cuore della forra, regala una pace e una contemplazione che ne formano un unicum assoluto.

Recentemente restaurata, è un vero gioiello che racchiude al suo interno tanti tesori. Sant’Elia è una basilica in stile romanico con le colonne che delimitano la navata centrale che provengono  dallo spoglio di ville e monumenti romani e conserva parti di un bellissimo pavimento cosmatesco. Ma il suo tesoro è nell’abside totalmente affrescato. I dipinti, eseguiti intorno all’anno mille, sono fra i più interessanti e meglio conservati fra tutte le chiese romaniche laziali. L’interno della basilica si fatica a raccontarlo, è ardua da descrivere l’emozione che si prova di fronte all’immenso mosaico, agli affreschi e alla cripta contenente le tombe di Sant’Anastasio e San Nonnoso.

Con gli occhi pieni di bellezza si percorrerà un sentiero, dove sarà possibile incontrare un grosso masso scolpito da un noto artista di Civita Castellana per poi attraversare il torrente su di uno spettacolare ponte a schiena d’asino che dà il nome al fosso (Fosso del Ponte). Costruito in epoca etrusca e rimaneggiato prima dai romani e poi nel medioevo, ha seguito poi ulteriori ritocchi anche in epoca moderna.

Percorrendo la valle Suppentonia, si costeggerà il ruscello in un paesaggio che splende dei colori della fioritura primaverile, ricca di anemoni, ranuncoli, polmonarie, le prime orchidee e tanti altri fiori che sbocciano dentro la forra.

Dopo una piacevole passeggiata, si arriverà ai piedi del paese di Nepi dove si potrà ammirare la spettacolare sorpresa della tagliata dei Cavoni. Si tratta di un sistema di tre tagliate che si dipartono dai resti del ponte e che costituiscono dei diverticoli della via Amerina che corre più in alto verso la valle di Baccano.

Le pareti sono alte fino a 10 metri e la base ha una larghezza al piano stradale di 3 metri. Il sistema di drenaggio delle acque, costruito da canalette laterali e centrali, è indice di interventi succedutisi nel corso del tempo, come lascia anche supporre la presenza lungo il percorso di alcuni basoli.
La realizzazione dei Cavoni può essere collocata in età preromana quando il tracciato, oltre a svolgere la funzione di collegamento fra la Nepi falisca e i circostanti insediamenti rurali, doveva essere anche  il naturale punto di arrivo  delle strade provenienti dalle antiche città di Veio e Narce.

A questo punto, non resterà che risalire verso Nepi per ammirare da fuori gli imponenti bastioni della Rocca dei Borgia o Castello Borgia, una fortezza posta sul margine dell’abitato storico di Nepi. I primi documenti che testimoniano la presenza della Rocca risalgono al 1300, ma fu nel  1500 con l’età Borgiana che raggiunse il suo massimo splendore. A partire dal XVII secolo, la Rocca iniziò ad essere abbandonata. Divenne infine luogo di estrazione di materiale da costruzione per la cittadinanza. Nel XIX secolo, si propose di installarvi un carcere, elaborando anche un progetto delle modifiche da apportare. Sul finire dello stesso secolo, una parte della cortina delle fortificazioni farnesiane e parte delle strutture di accesso al palazzo vennero sventrate per permettere la costruzione di una nuova via di accesso più diretta al centro abitato.

Durata 4 ore. Lunghezza 6 km, dislivello  150 metri. A cura di Antico Presente

L’escursione sarà condotta da Sabrina Moscatelli, Guida Turistica Abilitata e Guida Ambientale Escursionistica associata AIGAE.

Appuntamento
Domenica  24 marzo ore 9.30 a Nepi al parcheggio libero di Piazzale della Bottata. Fine prevista per le 13.30. Qui lasceremo alcune macchine e ci sposteremo a Castel S. Elia (3 km).

Condizioni
Minimo 15 partecipanti. Prenotazione obbligatoria. Abbigliamento sportivo, scarpe da trekking. Portare uno spuntino e dell’acqua.

Costo
Quota di partecipazione € 10.00 comprensiva di assicurazione che include polizza professionale RC con massimale di Euro 5.000.000.
Costo di entrata nella Basilica di S. Elia € 5,00 a persona. (il costo sarà ridotto a € 2,50 a persona  se il nostro gruppo sarà di 20 o piu’ persone. Gratuito per i minori di 18 anni e per chi ha 65 anni e oltre

Informazioni e prenotazioni
Sabrina 339.5718135 info@anticopresente.it   www.anticopresente.it

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Data

24 Mar 2019

Ora

09:30 - 13:30

Luogo

Nepi
Categoria