Esplorando la necropoli di San Giuliano

Luciano Pasquini

Un viaggio nella terra degli Etruschi, per vivere l’esperienza archeologica di come si ricostruisce la vita dei popoli antichi partendo dalle loro tombe, una escursione vissuta da reporter alla Necropoli di san Giuliano, Domenica 11 Novembre insieme a un gruppo composto di appassionati guidati da Luciano Proietti di Archeotuscia, spingendoci tra le celebri tombe Cima, Costa, Rosi, Gemine, oltre alle ultime scoperte nella vicina necropoli di San Simone, ne viene fuori a passo a passo la rivelazione di una Tuscia che non finisce mai di emozionarci nel tornare indietro nel tempo.

A piedi, muniti di buone scarpe e di una guida speciale camminando per boschi, radure, costeggiando corsi d’acqua, dove il tufo, roccia vulcanica che caratterizza il territorio, con le sue infinite sfumature, rende il paesaggio singolare. Le necropoli rupestri hanno al valorizzato questo materiale e dato agli etruschi la possibilità di realizzare pregevoli monumenti, che ora la vegetazione custodisce gelosamente quasi a volerli proteggere. Le tombe rupestri del Viterbese rappresentano una delle migliori espressioni artistiche raggiunte dagli Etruschi nell’Etruria interna. Troviamo questo tipo di monumenti solo nell’Asia Minore pertanto questi monumenti rivestono un’importanza unica. Il fenomeno delle tombe rupestri si è manifestato in due momenti storici diversi. Esiste un ciclo di tombe rupestri di età arcaica (VI sec. a.C.) ed uno di età ellenistica (fine IV, III e prima metà del II sec. a.C.) Le Tombe a facciata monumentale evidenziano il raggiungimento di una certa agiatezza e l’ostentazione di uno status di prestigio. Realizzarle chiedeva molto lavoro da parte di maestranze qualificate nella realizzazione del prospetto esterno di una certa importanza era riservato solo ai più abbienti. La necropoli di San Giulianiano nel comune di Barbarano Romano è senza dubbio la più antica e ricca di tipologie tombali rupestri. Le tombe sono in prevalenza di età arcaica (VI-V sec. a.C.) ma non mancano tumuli del VIII sec. a.C. (periodo Orientalizzante) e tombe di età ellenistica. Un territorio sempre più visitato e conosciuto grazie all’apporto reso dalle associazioni culturali, archeologiche ma è grazie al supporto di guide turistiche preparatissime che ci si appropria del valore e della bellezza che il nostro territorio conserva, regalandoci continue scoperte che ci lasciano stupiti.

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