Enzo Telli, in Florida il suo buon mangiare tricolore con Bagnaia sempre nel cuore

di Donatella Agostini

La vita è un viaggio. E chi emigra compie un viaggio nel viaggio. Diventa adulto, crea una famiglia, si realizza nel lavoro sotto orizzonti stranieri. Come un albero, allunga verso il cielo i suoi frutti e le sue foglie. Ma la sua radice rimane ancorata al punto in cui l’albero è nato. Chi è emigrato si trova a ripensare con affetto all’antico paese natio, lontano nello spazio e nel tempo, eppure così presente e vivo nel suo cuore. E cerca il modo di rendere concreti affetto e nostalgia, specialmente quando il suo paese si trova in un momento di difficoltà. È questa la storia di Vincenzo Esposito, classe 1951, che sul finire degli anni Sessanta ha lasciato la natia Bagnaia, frazione a pochi chilometri da Viterbo, per trasferirsi negli Stati Uniti. Ha abbreviato il nome in Enzo – che è il modo in cui lo chiamano gli amici – e preso il cognome Telli, quello di sua nonna. Oggi Enzo Telli vive e lavora in Florida, sull’isola di Anna Maria: un Eden sul golfo del Messico, a un’ora di volo da Tampa, due ore da Orlando – dove si trova Disneyworld – e a tre ore da Miami. Qui è titolare del “Vinny’s Italian Kitchen”, che lui chiama semplicemente “il mio negozio”, ma che è molto di più: vineria, salumeria, pizzeria e ristorante, dal marchio rigorosamente e orgogliosamente italiano. «È come un ristorante, ma non disponiamo di servizio ai tavoli: se vogliono, i clienti possono sedersi e mangiare ai tavoli di fuori. Prepariamo piatti pronti a portar via». Una formula “take away”, come amiamo definirla in Italia. Il locale di Enzo gode di recensioni entusiastiche da parte di turisti che assaporano i sapori e i profumi dell’Italia più autentica e genuina. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente e ci siamo fatti raccontare il suo viaggio nel viaggio.
«La mia storia è lunga, potrei scrivere un libro», esordisce Enzo sorridendo, in un italiano condito dall’accento americano, più un pizzico di napoletano ad insaporire il tutto. «Sono nato nel dopoguerra, nella Bagnaia di dentro, “sopra le colonne” you know? Mio padre era napoletano e lavorava in alta Italia. Eravamo poveri, ma mia mamma non mi ha fatto mancare mai niente». Nei ricordi della sua infanzia, un posto particolare è riservato alle sue amatissime nonne, che facevano le fruttivendole nella piazza di Bagnaia. «Nonna Carlina andava a Viterbo e comprava una forma di formaggio pecorino, se la metteva in testa e ritornava passo passo verso il paese, con la bilancia in mano. Si fermava in tutte le ville che già c’erano allora sul viale per vendere il formaggio». Oggi la bilancia della nonna fa bella mostra di sè nel suo locale. Enzo accoglie i suoi clienti con calore e ama raccontare loro le storie di quando era bambino. «Avrò avuto sei sette anni… la nonna mi preparava il panino con la porchetta e mi faceva bere un po’ di vino a merenda. Non avevamo la Coca Cola! E litigava sempre con mamma perché mi faceva ubriacare! Racconto questa storia ai miei clienti quando vengono e vogliono assaggiare il vino… se hanno bambini chiedo loro: vuoi un bicchiere pure tu?». Dopo le scuole, Enzo e la famiglia si trasferiscono nel New Jersey, dove lavorano già dei loro parenti nel campo della macelleria. «Sono l’ultimo della generazione di macellai della nostra famiglia. E fin da piccolo mi piaceva cucinare: la nonna di Napoli mi ha insegnato tanto. In casa nostra cucinare era amore, tradizione e passione. Mi chiamavano “la femminuccia”, perché mi piaceva tanto stare in cucina. In New Jersey ho messo a frutto la mia passione, dandomi al business dei piatti pronti. Ho preparato anche il catering per il cast dei “Soprano’s”, un’importante serie televisiva. Mi sono sposato con una bella ragazza siciliana, Francesca, e ho avuto cinque figlie femmine. Purtroppo a un certo punto le cose non sono andate più bene tra noi. Anche perché c’era tanto lavoro, e non riuscivo a trovare il tempo per altro. Così, dopo cinquant’anni di vita nel New Jersey, mi sono trasferito in Florida e ho cominciato una vita nuova». L’isola di Anna Maria è un piccolo paradiso tropicale: splendide spiagge, barriere coralline e relax. «Quando sono venuto qui ho ritrovato i colori del nostro Mediterraneo. Il blu del mare, la sabbia bianca come sale». Ma c’è qualcosa che manca, in questo luogo da sogno. «Quello che mi manca è l’antichità: ho una passione per la storia. Quando vengo a Bagnaia, quando rivedo la torre, i vicoletti… Mi ispirano tanto affetto. E mi mancano il calore, l’accoglienza della gente italiana. La piazza di Bagnaia è come se fosse il salotto di casa, pieno di gente. E poi ci sono i bagnaioli di dentro, i bagnaioli di fuori… si “distinguish” gli uni dagli altri. Qui non c’è niente del genere». In Florida Enzo ha ripreso quella passione per la cucina che non aveva mai abbandonato, ed ha aperto il suo locale. «Gli affari vanno molto bene, anche in questo momento di emergenza sanitaria. Nei primi tempi tutti gli altri ristoranti erano chiusi, ma noi eravamo aperti. Anche noi dobbiamo tenere il distanziamento sociale, la mascherina, e siamo invitati a lavarci spesso le mani. Ma nessuno si preoccupa più di tanto, specialmente qui sull’isola: la situazione è tranquilla, non come nelle città». Enzo ama l’isola e fotografa spesso i magnifici tramonti e gli uccelli tropicali. «Le foto le vendo e metto da parte il ricavato. Metto da parte anche le mance dei clienti: tutto va a finire nei miei “benevoly funds”, fondi per la beneficenza. Quando servono a qualcuno là sono…». Un giorno viene a sapere che a Viterbo è stata avviata una raccolta di fondi per l’acquisto di respiratori all’Ospedale di Belcolle. Allora Enzo mette mano ai suoi “benevoly funds”, ma non solo: si fa promotore di una raccolta fondi, anche attraverso la vendita di shopping bag con il logo del suo negozio, e riesce così ad inviare migliaia di euro alla piattaforma di crowfunding, contribuendo al raggiungimento dell’obiettivo. «Ma il cuore mio va da chi in questo momento è in difficoltà, perché magari sono tre mesi che non lavora. Specialmente quelli di Bagnaia, il mio paese, la mia radice». Con il sostegno di Enzo, molte famiglie del posto hanno potuto usufruire di buoni per fare la spesa, e fronteggiare le difficoltà economiche dovute all’epidemia. «Non sono milionario, ma voglio fare del bene a coloro che hanno bisogno, perché se Dio mi dà l’opportunità di avere, per me è una cosa buona dare. È più bello dare che ricevere, you know?», continua Enzo, semplicemente. «Qualcuno mi ha detto, stai attento perché c’è qualcuno che dice di avere bisogno, e non è vero. Ho risposto: io faccio il mio. Ognuno fa il suo. E i soldi sono fatti per essere spesi, non per metterli via». Enzo torna a Bagnaia almeno un paio di volte l’anno. «Dovevo essere in Italia ora, ma due mesi fa hanno cancellato tutti i voli programmati. A Bagnaia ho ancora una grande famiglia. Mi occorrono due settimane solo per salutarli tutti!». Siamo certi che la prossima volta che tornerà al suo paese, Enzo Telli troverà ancora più persone ad accoglierlo.
www.facebook.com/Vinny and Cheryl’s Italian Kitchen

 

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