Emiliano Terenzi e Chiara Valeri: l’Arte Urbana nella Tuscia una danza a lume di candela

Monica Arigoni

Chiara Valeri ed Emiliano Terenzi, due slanci verso la Tuscia, terra di scoperta e di passione che li porta a percorrere lo straordinario viaggio verso l’Arte Urbana . Ci sono progetti in grado di cambiare prospettive, trasformare luoghi e dare loro una nuova identità. Ci sono progetti che trasudano la passione e l’impegno delle persone che ci lavorano. Dalla mano e dall’intuizione di Chiara Valeri ed Emiliano Terenzi è nata la prima opera realizzata a Vallerano dal titolo Danzando al lume di candela, per far nascere e sviluppare quell’interazione tra arte e territorio che la circonda che solo l’arte urbana è in grado di creare.

Emiliano Terenzi è cresciuto a Cassino. Quello che cerca di fare con il suo lavoro nel settore artistico consiste nel risaltare e comunicare le immagini che ogni giorno lottano per ottenere la nostra attenzione. “Ho frequentato la Scuola Romana dei Fumetti, dove ho conseguito il diploma in Disegno e Tecnica del Fumetto. Da allora ho intrapreso una serie di lavori nel settore artistico, sviluppando così una maggior conoscenza grafica. Ho armonizzato con professionalità e passione la mia esperienza artistica nel campo dei fumetti, del cinema e della pittura. Penso che il fatto che la maggior parte delle immagini sono fotografiche, televisive, può costituire un vantaggio per l’artista. Un dipinto ha la possibilità di mostrare qualcosa di diverso, una visione più personale del mondo, trasmessa da un mezzo di comunicazione differente in grado di catturare realmente l’attenzione in un modo più originale. Per me gli elementi chiave della creatività sono la memoria, la tecnica e l’immaginazione, quindi cerco di tenere vive queste cose nel mio lavoro e di migliorare costantemente offrendo un’alternativa idealizzata, una realtà più brillante, ispirata e alimentata dalle cose che vedo e dall’esperienza”.

Chiara Valeri è una designer industriale con la passione per la pittura. “La passione per l’arte è nata molto tempo fa, grazie a mio padre, anche lui artista e docente alle Belle Arti di Roma, scomparso da poco. Condividevano insieme la passione per l’arte moderna, l’arte informale di Burri e Afro e l’espressionismo astratto di Jackson Pollock. È stato naturale avvicinarmi a questo mondo, agli esordi, quindici anni fa. I segni in china di piccole dimensioni, esploravano la natura inoltrandosi nei fondi colorati, successivamente il messaggio onirico ha coinvolto il mondo infantile con paesaggi e luoghi (non luoghi) acromatici.  Prediligo l’uso della china che uso come un ricamo, su una base di colore di diversi materiali, acrilico, tempere, acquerelli”.

Nel 2015 prende vita Esternamente a cui collabora anche Gianluca Terenzi. Il progetto vuole portare allo scoperto la pratica artistica dell’arte urbana nella Tuscia per stimolare un processo di interazione con il territorio che la circonda. E da qui nasce Danzando a lume di candela nel borgo di Vallerano che, secondo i creatori, deve essere pensato come un nuovo modo di fare turismo, in grado di far diventare la Tuscia sempre di più meta dei flussi interessati alla più divertente, esplosiva e democratica forma di arte contemporanea.

“Esternamente – afferma Chiara – nasce da un’idea del collettivo artistico dell’associazione Culturale Cantieri Etnici, composta dagli artisti visuali Emiliano Terenzi e Chiara Valeri e dal presidente Gianluca Terenzi, da sempre sostenitore dell’arte contemporanea come elemento di dinamismo culturale e strategia di crescita socio-economica, culturale e turistica del territorio. L’intuizione che accompagna il progetto è quella di portare “allo scoperto” la pratica artistica contemporanea ed in particolare l’arte urbana, come arte di frontiera, e porla a stretto contatto con il territorio, in un osmosi continua, al fine di stimolare un processo di interazione e contaminazione reciproca. D’altronde questo è il compito dell’arte oggi: avere un ruolo di mediazione, accorciare le distanze, fra artisti, collaboratori, curatori  e fruitori, creando un laboratorio artistico a cielo aperto”.

Con il progetto si vuole quindi riscoprire i tanti e caratteristici borghi della Tuscia per dare nuova luce a spazi che altrimenti sarebbero trascurati e anonimi. “Il nostro obiettivo – spiega Emiliano – è quello di riscoprire i borghi della Tuscia attraverso l’arte urbana contemporanea che diventa strumento per dare nuovo risalto a spazi che, pur essendo parte di un orizzonte visivo acquisito, sono solitamente trascurati, abbandonati e privi di una qualificazione.

“Danzando a lume di candela“, è  la prima esperienza artistica di condivisione, creazione e conoscenza dove “l’arte non rappresenta il contenuto di un’epoca ma dà contenuto ad un’epoca”.

Il percorso di un viaggio nell’arte urbana del nostro territorio inteso come un vero e proprio museo a cielo aperto dove ogni struttura  si trasforma in simbolo di bellezza e condivisione. Dove l’amore per la Tuscia  condiviso da Chiara ed Emiliano aggiunga nuovi interpreti che, da ogni parte del mondo, arriveranno per condividere con residenti e turisti le personali competenze e scoperte artistiche. Perché l’arte non ha confini ed è un patrimonio di tutti.

Foto: Chiara Valeri Emiliano Trenzi di Roberto Moscioni

Nella foto di seguito Gianluca Terenzi, presidente dell’associazione culturale Cantieri Etnici.

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