Donatella Pandimiglio: sarebbe un onore cantare per Santa Rosa

donatella pandimiglio

Un’artista teatrale con oltre trent’anni di carriera alle spalle. Donatella Pandimiglio si racconta. Sono nata ai piedi dei monti Cimini, a Soriano nel Cimino. Avevo appena compiuto un anno quando i miei genitori si trasferirono  a Viterbo (dove sono rimasta fino al mio primo matrimonio), abitavo al quartiere Cappuccini. Cresciuta in questa bella città antica, medioevale, molto chiusa, ho sempre respirato arte: mio padre suonava il pianoforte, mia mamma cantava e amavano entrambi condividere spesso questa loro passione con amici che frequentavano la nostra casa.

Una enfant prodige dello spettacolo?

A 2 anni cantavo e ballavo davanti alla tv. A  4 anni mio padre comprò un bellissimo pianoforte  (tutt’ora nella casa dei miei). Iniziai a studiarlo prima delle elementari, a 5 anni avevo già visto la BOHEME a teatro. Quando la mia spinta artistica iniziava a essere percepibile, mio padre mi suggerì di viverla solo come una passione. Mi fidanzai e mi sposai appena ventenne, divenendo  mamma a soli 21 anni  ed oggi sono felicemente nonna di una incredibile bimba di 5 anni, Sofia. Con un bimbo piccolo mi sono ritrovata poco più che ventenne già una “Signora”, quando dovevo ancora prendere la mia vita in mano e viverla: così feci, perché il talento compresso dentro di me esplose e iniziò a quel punto la mia carriera.

A quale volto famoso lega il suo successo?

L’artista che ha segnato la mia anima e illuminato il mio talento è stata Barbra Streisand, quando in adolescenza la scoprii  al cinema nel film iFUNNY GIRL ne rimasi così folgorata da portarmela sempre dentro.

Cantante, vocalist, attrice. Quale dei  ruoli la rappresenta di più?

Sicuramente il canto, ma  il mio immenso amore per il palcoscenico mi ha portato negli anni a vivere  il teatro: la perfetta fusione di tutte le  tecniche con il mondo delle emozioni, in sintesi l’arte dell’attore.

Un percorso in crescendo …cosa le manca  ancora?

Sono molto soddisfatta di una carriera di grande prestigio, lavorando al fianco di grandi artisti da Proietti al maestro Nicola Piovani col quale porto avanti una collaborazione da 26 anni; la scorsa estate ho interpretato il ruolo più bello che un’attrice-cantante possa sperare d’interpretare: NORMA DESMOND in SUNSET BOULEVARD. Mi manca solo un film con un bel ruolo, diretta da un regista che mi piace molto: Ferzan OZPETEK.

Cosa pensa dei talent televisivi di oggi e degli artisti che ne escono?

Nei confronti dei talent dirò che alcuni possono essere una bella occasione di lancio ma ce ne sono forse troppi e non tutti allo stesso livello: resto fermamente convinta che per intraprendere una buona carriera fondata su un talento accertato, è importante fare un valido percorso di studio seguito dalla gavetta, che resta la strada più lenta ma certamente la più costruttiva.

Le si riconosce, talento, eleganza scenica, grande professionalità. Una severità che si è data?

Fondamentalmente diciamo che amo molto il mio lavoro, sono molto pignola con me stessa e ho grande rispetto per tutto quello che faccio: quindi direi che tutto quello che arriva di me nasce dalla mia naturale essenza.

Qual è il suo legame con la Tuscia

Premesso che vivo a Roma da più di 30 anni, che  mi sento profondamente romana ma che  soffro per il degrado che questa capitale mondiale sta subendo, il mio rapporto con la Tuscia pur se a piccole dosi, è comunque costante: ho i legami saldi, la mia famiglia. Mi piace ricordare un episodio accaduto molti anni fa quando andai in Giappone in occasione di un importante festival: mi trovai a tavola al circolo della stampa estera, avvolta da un’atmosfera incredibile e parlando con la mia interprete nello specifico della mia città d’origine, dissi VITERBO, lei mi fece scrivere il nome della città in verticale (secondo la loro tradizione) e a fianco compose la traduzione in Giapponese: ANTICA CITTA’ DEL TRAMONTO… rimasi senza respiro, commossa al solo pensiero di essere dall’altra parte del globo.

Un viterbese Raffaele Ascenzi ha ideato “Gloria”, la nuova Macchina che sfilerà il 3 settembre a  Viterbo. Le piacerebbe un suo concerto?

Il trasporto della macchina è sempre un evento emozionante anche se  non tutti gli anni riesco a essere presente: il prossimo si promette entusiasmante. Per quanto riguarda un mio eventuale concerto sarei felicissima di poter tornare con uno dei miei ultimi lavori.

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