Il titolo che ho deciso di scegliere per questo articolo è forte ma i dati sono reali. Stiamo assistendo, negli ultimi anni, a un aumento esponenziale di giovani-adulti che soffrono di Disturbi del Comportamento Alimentare.
I dati provengono dalla survey nazionale del Ministero della Salute 2019- 2023, che incrocia fonti diverse: le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), gli accessi ai centri specializzati e alla specialistica ambulatoriale, al pronto soccorso e le esenzioni. In sostanza, negli ultimi anni i casi sono più che raddoppiati.
Personalmente, da Biologa Nutrizionista, ho deciso da tempo di perfezionare i miei studi e la mia professione riguardo questo tema e attualmente collaboro con un Centro di Disturbi del Comportamento Alimentare presente nella Tuscia.
Negli ultimi anni, complice anche la pandemia, si è verificato un costante aumento di Disturbi del Comportamento Alimentare (anoressia, bulimia e binge eating), soprattutto nella fascia di età compresa tra i 12 e i 18 anni. Tuttavia, si riscontra un anticipo nell’insorgenza di queste patologie: oggi si ammalano anche bambine e bambini di 10 anni. Inoltre, si evidenzia un forte aumento di questi disturbi anche nei maschi.
Il disagio adolescenziale è sempre stato presente e le forme di depressione tra i ragazzi sono ben note. Tuttavia, oggi, si notano nuove forme di depressione in cui i Disturbi Alimentari sono al centro.
La maggior parte delle persone che si rivolgono a me, riferiscono che il disturbo sia iniziato durante la pandemia da Covid-19, tra il 2020 e il 2021. Ma, di queste patologie non ci si ammala istantaneamente, gli effetti si iniziano a vedere ora e li vedremo nel futuro, come un’onda lunga. Si potrà studiare nello specifico quanto la pandemia ha pesato su questi ragazzi fragili a partire dal 2024.
Spesso, parlando e ascoltando attivamente questi ragazzi, mi sono chiesta: perché ci si ammala di Disturbi Del Comportamento Alimentare? Quale può essere la causa scatenante, il motivo principale, l’evento trainante? Sono in corso grandi studi Nazionali su questo argomento ma, non è ancora del tutto chiaro. È sempre presente un evento traumatico ma, si devono verificare contemporaneamente vari fattori per far sì che la reazione della persona vada in quella direzione. Si tratta, infatti, di patologie multifattoriali. Certamente, l’importanza dell’alimentazione e del corpo propria dei nostri tempi ha un particolare rilievo, così come il contesto relazione e sociale in cui queste persone sono immerse.
Quando un genitore si trova davanti ad un figlio che presenta queste problematiche, spesso si sente smarrito e non conosce perfettamente la modalità con la quale affrontare il problema. Vorrei sottolineare che i Disturbi del Comportamento Alimentare sono delle patologie e come tali devono essere trattate.
Non è sufficiente rivolgersi esclusivamente ad una figura professionale, che può essere un medico di medica generale o un nutrizionista o uno psichiatra o uno psicologo. È necessario trattare il problema in maniera multidisciplinare. La persona che soffre di anoressia o bulimia necessita di una rete ben salda e preparata che lavori intorno a lui e per lui. Nutrizionista, psichiatra, psicologo e medico devono collaborare strettamente e in maniera idonea per affrontare il problema.
Per questo motivo in Italia esistono, in ogni regione, delle Strutture specializzate in questo settore, in cui sono presenti ambulatori dedicati, servizi residenziali e semi residenziali che prendono in carico la persona e infine servizi ospedalieri che prevedono il ricovero salvavita per chi rifiuta le cure e la nutrizione artificiale.
I Disturbi del Comportamento Alimentare sono quindi in inesorabile aumento negli ultimi anni, complice anche la pandemia che ha reso i ragazzi più fragili e vulnerabili. Soffrire di un disturbo dell’alimentazione sconvolge la vita di una persona e ne limita le capacità relazionali e sociali ma, con figure specializzate e Centri adibiti, il disturbo si cura e si guarisce.
*La Dottoressa Gemma Moscioni, Biologa Nutrizionista, si è laureata in Biologia cellulare e molecolare presso l’Università degli Studi della Tuscia (110 cum laude), successivamente perfezionata con Master Universitario di II livello in: “Nutrizione personalizzata, basi molecolari e genetiche”, presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma Tor Vergata (110 cum laude). Ha sviluppato competenze riguardanti la Nutrizione personalizzata e la Nutrigenetica, focalizzandosi sul ruolo che gli alimenti hanno nell’espressione genica dell’individuo.
Attualmente lavora come Biologa Nutrizionista a Viterbo e provincia e affianca alla libera professione l’insegnamento dell’educazione alimentare.
Dottoressa Gemma Moscioni
Biologa Nutrizionista
Studio: Viterbo -via Friuli, 18
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