Coldiretti Viterbo chiede ai Comuni la riduzione della Tari per le imprese agricole e gli agriturismi

Appello ai Comuni da Coldiretti Viterbo che, in una lettera inviata ai sindaci, ha chiesto la riduzione della Tari per le imprese agricole e gli agriturismi. Una richiesta basata sulle indicazioni contenute nella nota dell’Ifel del 24 aprile, che prevede per le amministrazioni comunali, la facoltà di deliberare riduzioni della Tari per le imprese, dunque utenze non domestiche, che siano state costrette a sospendere l’attività o a esercitarla in forma ridotta a causa della situazione emergenziale.

L’emergenza CoViD19 – spiega il direttore di Coldiretti Viterbo, Elvino Pasquali – sta causando,  gravissimi danni all’economia del Paese. Le misure restrittive adottate per contrastare il diffondersi dell’epidemia, stanno determinando una forte contrazione delle attività multifunzionali delle imprese agricole le quali, nonostante tutto, non hanno interrotto le attività principali di coltivazione e di allevamento, continuano a garantire la produzione di cibo, pur in presenza di una forte concorrenza di prodotti esteri di bassa qualità”. La chiusura delle attività agrituristiche sta mettendo a rischio un intero comparto legato al turismo e al territorio.

Per superare la crisi – dice il presidente di Coldiretti Viterbo, Mauro Pacifici – occorrono misure finanziarie in grado di sostenere la capacità economica e produttiva delle nostre imprese. L’agricoltura è storicamente il settore a maggiore resilienza, ma occorre dare una mano per affrontare la tempesta, attraverso interventi pubblici che consentano alle imprese di ripartire”.

Per quanto riguarda le attività agrituristiche, si ricorda che la stessa Fondazione, con nota del 6 maggio del 2019, tenuto conto anche del contenuto della sentenza del Consiglio di Stato 19 febbraio 2019 n. 1162, aveva consigliato che per la determinazione delle tariffe Tari da applicare agli agriturismi, si tenesse conto, in primo luogo, della specificità dell’attività svolta, in quanto l’agriturismo è finalizzato dalla legge all’obiettivo primario di recupero del patrimonio edilizio rurale. Occorre valutare, in secondo luogo, la stagionalità dell’attività, la minor capacità ricettizia rispetto agli alberghi, legata al numero massimo di pasti e posti letto offerti.

L’attuale situazione di incertezza – conclude Pacifici – in ordine alla ripresa delle attività e del turismo non consente infatti a tali imprese di riprogrammare gli impegni e di far fronte agli obblighi di natura tributaria, rischiando di comprometterne la tenuta economico-finanziaria. Sarebbe assolutamente opportuno, ancora in aderenza alle indicazione dell’IFEL, deliberare sin da subito, per le stesse categorie, proroghe dei termini di pagamento della Tari dovuta – ancorché in misura ridotta – per l’anno 2021”.

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI