Coldiretti: guerra del latte incontro al Ministero

La tregua è fino a giovedi 12 novembre quando alle 11 al Ministero si incontreranno le organizzazioni agricole e Assolatte per cercare un’intesa sul prezzo alla fonte (oggi a 0,339 euro).
Poi, se non si troverà un punto d’incontro, si potrebbe arrivare a una nuova ascesa di proteste.
Dopo il blocco da parte di Coldiretti, lo scorso weekend, i presidi dei supermercati (ancora in corso in tutta Italia) e le manifestazioni davanti alla sede di Lactalis di Corteolona (Pv) di Cia e Confagricultura, il braccio di ferro tra gli allevatori e il gruppo francese (Invernizzi, Galbani, Cademartori e Parmalat) aveva toccato l’apice nella notte tra lunedì e martedì corso.
La guerra del latte si allarga a macchia d’olio nelle diverse regioni italiane con gli allevatori che hanno raggiunto i centri commerciali e i supermercati, per fare conoscere ai cittadini i motivi della mobilitazione che sta impegnando decine di migliaia di allevatori per impedire la chiusura delle stalle e gli effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia, sull’ambiente e sulla qualità dei prodotti.
Secondo un Dossier Coldiretti, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta.
L’assenza dell’indicazione chiara dell’origine del latte a lunga conservazione, ma anche di quello impiegato in yogurt, latticini e formaggi, non consente – sostiene Coldiretti – di conoscere un elemento di scelta determinante per le caratteristiche qualitative, ma impedisce anche ai consumatori di sostenere le realtà produttive nazionali e con esse il lavoro e l’economia del vero Made in Italy.
Proprio l’89 % dei consumatori ritiene che la mancanza di etichettatura di origine possa essere ingannevole per i prodotti lattiero caseari, secondo la consultazione pubblica on line sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari condotta dal Ministero delle Politiche Agricole (Mipaaf) che ha coinvolto 26.547 partecipanti sul sito del Mipaaf dal novembre 2014 a marzo 2015.
“Una caratteristica distintiva e straordinaria della nostra produzione lattiero-casearia è la sicurezza alimentare e la qualità-le nostre stalle sono le più controllate al mondo e offrono un latte dalle elevate caratteristiche nutrizionali – ribadisce pure Stefano Pallotta della Cooperativa Zootecnica di Viterbo che contiene gli allevatori della provincia di Viterbo”.

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