Botticelli, Domani: “Siamo contrari alle chiusure generalizzate delle scuole a Orte”

Riceviamo e pubblichiamo:

“Siamo in zona rossa e le scuole in automatico sono state chiuse. Per una decisione governativa” – spiegano- “Non è sempre stato così, però. Ricorderemo tutti – e noi ne avevamo parlato – cosa è successo a settembre e poi a novembre. Innanzitutto, quando eravamo tutti pronti per l’avvio dell’anno scolastico, ci è stato comunicato che, invece, occorreva rimandare l’apertura di quindici giorni. Senza motivazioni oggettive. Per fortuna il nostro territorio non ha mai avuto un’incidenza di casi covid preoccupante. Questo dato unito alla circostanza che godiamo di ambienti spaziosi per cui non ci si era nemmeno nella necessità di adattare i locali scolastici alle sopravvenute esigenze legate al covid, rendeva quell’ordinanza priva di qualsivoglia fondamento.
Ma a novembre ci siamo ritrovati con altri quindici giorni di chiusura. Anche quelli ingiustificati, se si considera che nel medesimo periodo in zona rossa le scuole rimanevano aperte! Ecco, un mese di scuola che non sarà restituito ai nostri figli. Un paese in cui la scuola viene destituita del suo ruolo e non si investe sulle nuove generazioni ha perso.
Noi siamo contrari a tali chiusure generalizzate fatte dall’amministrazione comunale di Orte considerando che era da marzo 2020 che le scuole erano chiuse. Lo stesso referendum, è un altro tema: non era il caso, quest’anno, a parere nostro, svolgerlo nelle scuole. Un edificio alternativo all’edilizia scolastica ad Orte si sarebbe trovato, sarebbero serviti buona volontà e impegno. Ricordiamo inoltre che impedendo ai ragazzi di frequentare la scuola, ce li ritroviamo comunque per strada, raggruppati, in condizioni, secondo noi, di minore sicurezza.
Quanto, infine, alla didattica a distanza, essa ha mostrato delle forti carenze rispetto quella in presenza per vari profili: la mancanza di strumenti informatici o della connessione, per l’impossibilità di assentarsi da lavoro, oppure per le esigenze individuali a cui non si può derogare.
Il nostro impegno sarà in questa direzione, nell’ambito – s’intende – dell’autonomia riconosciuta all’amministrazione comunale – perché la cultura passa innanzitutto dalla scuola”.

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI