Bio Distretto della Via Amerina e delle Forre , dare una vita ad un’area preservata

Un territorio ricco di cultura e di natura quello della Via Amerina e delle Forre, un ambito in cui convergono nella sola area di Corchiano, il Monumento Naturale delle Forre, che si estende su 44 ettari, e il Monumento Naturale Pian Sant’Angelo, che si sviluppa su 262 ettari poi c’è Calcata per la sua straordinaria importanza e unicità resa dal Parco Regionale della Valle del Trejia.
“La scelta che si è fatta è quella di sottoscrivere e dare una vita ad un’area preservata.
Un progetto che tocca tutta una struttura economica e anche sociale ha dichiarato il presidente del Bio distretto Famiano Crucianelli intervenuto il 29 ottobre, alla conferenza stampa in tema in un locale in via Genova..
Il Bio distretto è un’area geografica naturalmente vocata al biologico dove agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni stringono un accordo per la gestione sostenibile delle risorse, partendo proprio dal modello biologico di produzione e consumo: filiera corta, gruppi di acquisto, mense pubbliche bio. Ne fanno parte 13 comuni: Civita Castellana, Castel Sant’Elia, Corchiano, Fabrica di Roma, Faleria, Gallese, Nepi, Orte, Vasanello, Calcata, Vignanello, Vallerano e Canepina.
Nell’ambito della conferenza stampa il presidente Crucinelli ha focalizzato l’attenzione sulla multinazionale Ferrero in merito ai nuovi impianti di nocciola ipotizzati nella Tuscia e nell’Agro Falisco e sull’impatto attuale dell’uso dei pesticidi nei 25.000 ettari coltivati a nocciolo in uso nel nostro territorio. La Tuscia rappresenta il presidio produttivo più importante a livello nazionale per produzione di nocciole posizionandosi al secondo posto al mondo con il 12% di quota produzione, arrivando subito dopo la Turchia con una quota pari al 70% del mercato complessivo.
“Alla società Ferrero chiediamo il rispetto della la biodiversità e l’impegno ad investire nella ricerca per migliorare la qualità dell’ambiente, per non danneggiare quanto di ricco e prezioso la natura ci ha donato-ribadisce Crucinelli. Bisogna frenare l’inquinamento in corso, invertire la rotta e ridargli valore ambientale”
E non finisce qui, il seguito sarà una campagna di sensibilizzazione e informazione sull’impatto sociale, ambientale e economico dell’agricoltura estensiva del nocciolo e della corilicultura. In buona sostanza il fine del distretto è quello di sensibilizzare a coltivare senza inquinare e le chiavi per lo sviluppo del territorio sono il biologico, l’ecologia e la tutela ambientale. Come non dargli ragione?

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