Il 24 dicembre 2021 fanno trent’anni da direttore della Banda di Vejano, la più grande Banda di paese d’Italia con 116 musicisti.
Sempre sorridente e disponibile Antonio Moretti è un’autorità, un maggiorente di Vejano, un riferimento stimato e apprezzato in tutta la Tuscia. La Banda gestisce la scuola di musica aperta dal lunedì al sabato e frequentata da una settantina di persone di ogni età. Da 25 anni la sua Banda è l’unica che accompagna i Facchini della Macchina di Santa Rosa il 3 settembre.
L’amore per la musica lo ha spinto ad arruolarsi nell’Arma dei Carabinieri 37 anni fa . Il suo chiodo fisso: andare a suonare nella Fanfara a Cavallo dei Carabinieri. Tutto nasce dalla Banda dove entrò all’età di dieci anni per suonare il sassofono, poi la tromba in si bemolle, il flauto traverso e tutti gli strumenti a fiato ( ad ancia).
“La musica è coinvolgente, ti smuove tutti i sentimenti che hai dentro, ti mette alla prova e stimola la parte migliore di te”.
Con la Banda ha suonato in tutti i paesi della Tuscia, con l’Arma dei Carabinieri in quasi tutta Europa, in Francia, Germania, Olanda più volte insieme alle principali Bande d’Europa. Ha suonato davanti alla Regina Elisabetta per i 60 anni del suo Regno, davanti a Papa Ratzinger e Papa Francesco, davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sempre semplice, umile, normale ma con grande carisma e comunicativa. Sempre a cavallo anche ora a 56 anni. Tiene sotto controllo il fiato , il fisico, il cavallo, nonostante le cadute. Si fa, si deve perché ci si crede .
E’ difficile conciliare la famiglia con gli impegni ? “No perché moglie e le mie due figlie suonano nella Banda anche loro. Così condividiamo anche le nostre passioni. Mia moglie l’ho conosciuta nella Banda, e la Banda è fondamentale per la costruzione di rapporti sociali e rispetto delle persone. Nella Banda suonano i ragazzi che così sono impegnati e lontano dai pericoli della strada. La scuola di musica poi è aperta a tutti , donne e uomini di ogni età anche oltre gli ottanta. Tanti ragazzi hanno continuato a frequentare la scuola di musica mentre erano impegnati a studiare all’università e in tanti hanno continuato anche dopo, senza smettere mai. Nella Banda ci sono laureate, operai, trattoristi, fornai, agenti delle forze armate. Persone di ogni ordine e grado. La musica ti porta ad essere disponibili e a investire nella costruzione di rapporti umani. E’ un chiavistello che apre il cuore di tutti. Non c’è finzione, tornaconto personale. Con la musica non ci si prende in giro, si ama quello che si fa e ci si fida gli uni degli altri. La pandemia ha mandato all’aria tanti progetti ma ha consolidato la nostra voglia di fare musica. Ci ha messo a dura prova ma non si è mai spezzato il legame tra di noi. Ho fatto corsi in streaming ma anche quest’anno abbiamo fatto la “Festa dell’allievo”. Cioè siamo andati , come ogni anno, sotto casa dei nuovi allievi e li abbiamo invitati a prendere il loro posto nella loro Banda . Un atto pubblico per dire: io ci tengo a te , siamo insieme , insieme ci dedichiamo a costruire rapporti umani.”
Insomma quello del Maestro della Banda è un mestiere da salvare per la nostra serenità, perché ci fa stare bene.
Antonio Moretti ha un suo canale Youtube con le immagini , i video di una vita di passione per la musica. Sono talmente tanti e belli, c’è anche la musica per un pizzino del 1901 ritrovato nell’archivio del carcere di Bari.
“La musica è un arte antica eppure sempre nuova“. Grazie Maestro!
http://www.afvejanese.it/
L’autrice*
Giornalista, scrittrice,attivista volontaria, vive nella Tuscia a Barbarano Romano