Angela Ciampani: “La musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme”

di Carolina Trenta

Dirigere una banda è del tutto simile a dirigere un’orchestra sinfonica, a parte la differenza del trovarsi davanti soltanto strumenti a fiato.

La banda ha una tradizione antica e nobile e nelle bande di paese sono cresciuti alcuni dei più prestigiosi musicisti degli ultimi due secoli.

Il direttore di orchestra è colui (in questo caso colei) che dà il “movimento” non al suono di uno strumento, ma all’equilibrio di tutti.

La Banda Musicale “Amilcare Ponchielli” di Sipicciano profuma di storia. La società musicale Ponchielli nasce nel 1927. Vari documenti, sia scritti che fotografici, testimoniano la fervente attività fin dai primi anni del 1900, e l’importanza crescente che l’istituzione rappresenta nella vita sociale e culturale di questo piccolo centro.

Angela Ciampani, già Direttore presso la Banda Musicale di Città della Pieve e la Banda Musicale di Monteleone d’Orvieto, dirige la Banda di Sipicciano, con il suo orgoglio di donna, prova con la sua bacchetta fra le dita a farsi largo in quello che ancor oggi è un ruolo di  appannaggio maschile. Ma alla fine è il lavoro che paga.

Nata in Umbria a Città della Pieve, il luogo dove vive anche il nostro premier Draghi, oggi vive nella bassa Umbria, a Monteleone d’ Orvieto.

Quello di Angela Ciampani è un percorso non casuale, ha infatti studiato Direzione d’Orchestra presso l’ Istituto di Alta Formazione Artistica e Musicale “G. Briccialdi”.

Una scelta di vita in linea per le proprie corde…

Come è arrivata nel borgo di Sipicciano?

Quattro anni fa fui contattata dall’ex Presidente Sandro Stefanini per dirigere il tradizionale concerto d’estate che ogni anno si tiene nel piccolo borgo di Sipicciano. C’erano stati alcuni problemi con il direttore di allora, avevano necessità di un nuovo Maestro,  quindi mi commissionarono la direzione del concerto.

Il futuro delle bande è anche condivisione di idee e progetti ben fatti, realizzate esibizioni anche con altre bande del comprensorio …

Soprattutto, direi. In un momento cosi difficile per l’arte in generale, la collaborazione e la condivisione sono elementi fondamentali per la sopravvivenza delle piccole bande come la nostra.

Avete la scuola di musica in cui organizzate corsi a partire dai tre anni: quanto la musica aiuta a crescere? 

Credo che la musica sia un elemento fondamentale per lo sviluppo culturale di ogni essere umano. È evidente, ogni civiltà lo rivela, che sia un bisogno essenziale ad ognuno, seppur non primario, soprattutto per la formazione dell’animo dei giovani. Se l’uomo si caratterizza come essere sociale, la musica è l’attività sociale per eccellenza.

L’orchestra giovanile di fiati… A che punto siamo? 

Purtroppo ancora molto distanti dall’obiettivo di creare una banda giovanile territoriale. Non è facile vincere le ataviche abitudini di coltivare solo i propri orticelli, ci vuole tempo. E’ sempre un percorso lungo e difficile, ma ci stiamo lavorando.

Cosa prova il Direttore nel momento successivo alla conclusione di un concerto? 

Spossatezza! Se il concerto è andato bene, l’adrenalina lascia il posto ad un grande senso di benessere. Diversamente, tirate d’orecchie agli strumentisti (se è stata colpa loro) oppure grandi riflessioni se la colpa è stata mia.

Quand’è che si rilassa con una musica tutta sua e qual è il suo strumento preferito? 

Mi diverto anche come compositrice, mi rilassa molto comporre. Di conseguenza amo ascoltare la mia musica, mi serve soprattutto per analizzare i miei stati d’animo. Oltre alla laurea in Direzione d’orchestra, sono diplomata anche in pianoforte, ma lo strumento che più amo è la fisarmonica. La fisarmonica è stata una grande compagna di vita nei miei anni dell’ adolescenza, mi emoziona molto suonarla.

A Sipicciano la nascita del micro museo e la presenza di un artista della calibratura di Arèvolo pensa che porterà ad un maggiore utilizzo della banda anche in senso di espansione e crescita? 

Lo spero. Antonio è una persona culturalmente molto sensibile, auspichiamo future collaborazioni con lui.

 

In questo tempo di pandemia in cui  si sono fermati tutti gli eventi, come vi siete esercitati? 

Ognuno ha fatto ciò che poteva con il proprio strumento. Abbiamo ripreso le prove d’insieme solo nei mesi estivi, in vista del concerto di ferragosto. Purtroppo, al momento, non abbiamo una sala musica  sufficientemente ampia da consentire le prove dell’intera banda.

Da questo anno appena iniziato cosa si aspetta, o meglio qual è il primo appuntamento in agenda? 

Stiamo aspettando la risposta ad un progetto presentato alla Regione Lazio. In questo momento, causa restrizioni Covid, abbiamo sospeso le prove. Appena possibile, faremo la programmazione annuale con il nuovo giovanissimo Presidente Simone Sanetti. Siamo orgogliosi di avere un presidente di appena  18 anni, nato e cresciuto nella banda di Sipicciano. Le idee non ci mancano sicuramente, la cosa invece difficile è reperire i fondi per l’acquisto delle parti e degli strumenti necessari per poter effettuare nuovi concerti. Sono sempre spese importanti per l’economia delle associazioni bandistiche.

Troppo spesso si è portati a dare per scontato le cose belle. La musica non si deve fermare e i progetti vanno sostenuti, non debbono restare solo sogni.

La musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme“. E’ la citazione

di un  grande compositore, pianista e direttore d’orchestra, si chiamava Ezio Bosso.

 

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