Alfonso Antoniozzi, il miglior baritono buffo italiano

Alfonso Antoniozzi, nato a Viterbo, cinquantenne è un basso-baritono allievo del celebre baritono Sesto Bruscantini. È anche uno degli uomini più divertenti, dall’eccezionale talento istrionico unito ad una profonda intelligenza. A chi gli chiede come si è manifestata la sua passione per il canto lirico risponde.”Ho capito di essere un cantante non lo so nemmeno io quando, perché la lirica nemmeno mi piaceva. Poi a tredici anni mia zia mi ha costretto ad andare a vedere un Barbiere di Siviglia con lei e sono crollato innamorato dell’opera, ho cominciato a farmi regalare dei dischi e a cantarci sopra. A Viterbo c’era un coro di dilettanti tenuto da una ex cantante lirica, Vittoria Natoli, e ho chiesto di farne parte, mi hanno preso, poi mi hanno fatto cantare da solista, poi ho fatto l’esame di ammissione a Santa Cecilia (da cui sono scappato due anni dopo) e in terza liceo facevo scuola la mattina a Viterbo e il Conservatorio il pomeriggio a Roma. A diciannove anni, per essere indipendente, ho fatto un’audizione al coro dell’Arena di Verona e mi hanno preso .L’anno dopo ho vinto un concorso per un paio di ruoli solisti, e per stringere.. eccomi qui. Quello con Bruscantini è stato l’incontro che ha segnato definitivamente la sua vita, sia dal punto di vista artistico che da quello umano. Detto con sue parole: “Oltre ad avermi insegnato questo mestiere, mi ha insegnato come si vive con dignità e rigore verso sé stessi, la musica, e il rapporto con gli altri”. Il suo repertorio comprende tutti i grandi ruoli da “basso buffo”: ‘Don Bartolo’ ne Il barbiere di Siviglia di Rossini, ‘Don Magnifico’ ne La Cenerentola di Rossini, ‘Don Geronio’ ne Il turco in Italia di Rossini, Dulcamara ne L’elisir d’amore di Donizetti, ‘Don Pasquale’ nel Don Pasquale di Donizetti, ‘Fra’ Melitone’, ruolo buffo nella tragicissima Forza del destino di Verdi, cui va aggiunta una grande frequentazione col Mozart italiano, soprattutto ‘Leporello’ in Don Giovanni e ‘Don Alfonso’ in Così fan tutte, oltre ai title roles in Falstaff di Verdi e Gianni Schicchi di Puccini.

Nel corso della sua trentennale carriera ha calcato i palcoscenici dei maggiori teatro mondo come il Teatro alla Scala di Milano, il Covent Garden di Londra, il Berliner Staatsoper, il Metropolitan di New York, il Capitole di Toulouse, l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, il Wiener Staatsoper, la San Francisco Opera, l’Opéra di Parigi, il Concertgebouw di Amsterdam. Antoniozzi ha inciso per TelArc, EMI, Ricordi, ARTS, Kikko Records e Opera Rara, e con il Teatro alla Scala ha collaborato alle riprese televisive de Il turco in Italia, Il barbiere di Siviglia e Il cappello di paglia di Firenze di Nino Rota. DVD. Per Opera Rara, l’incisione discografica di Francesca di Foix di Gaetano Donizetti. Così fan tutte al prestigiosissimo Festival di Glyndebourne, Saul di del compositore vivente Flavio Testi, sul testo di André Gide che tratta dell’attrazione erotica di Saul per Davide, allo Sferisterio di Macerata e Falstaff al Teatro Regio .

E’ uno dei molti cantanti lirici omosessuali è uno dei non molti che si sono apertamente dichiarati. A tal proposito dice:”Sono fermamente convinto che se uno passa la propria vita a preoccuparsi di ciò che gli altri pensano di lui spreca delle buone preoccupazioni, concetto piuttosto difficile da afferrare in un Paese come il nostro dove l’idea di “vizi privati pubbliche virtù” mi pare parecchio radicata nella testa della gente” e tira dritto per la sua strada, dove non mancano le tappe viterbesi. A Tuscia Opera Festival nel 2012- Nello stesso anno Antoniozzi e Vincenzo Ceniti ricordano Fausto Ricci, baritono viterbese in un convegno promosso dal Touring Club Italiano.A Maggio 2014. Vincenzo Rivoglia: Antoniozzi canta in “Oppressit me dolor” Coro Unione musicale viterbese “A.Ceccarini”. Orchestra: Le metamorfosi musicali. Direttore Roberto Bracaccini. Una voce morbida e pastosa la sua , naturale su tutti i registri, una recitazione mai sopra le righe, fatta piu’ di occhiate e sorrisi piuttosto che di movimenti esasperati…. In una parola: il miglior Don Magnifico mai visto o sentito è lui Alfonso Antoniozzi fierezza di Viterbo. www.alfonsoantoniozzi.com/

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