Alessandra Croci: da Santiago alla Tuscia, il cammino per una Viterbo a misura di pellegrino

di Nicole Chiassarini

Nel Medioevo era la strada dei pellegrini che da Canterbury scendevano verso sud per recarsi a San Pietro. È la Via Francigena, il cui itinerario si appresta a riacquistare la sua centralità con il riconoscimento a Patrimonio Unesco entro il 2020.

Cominciamo dalla Tuscia, proprio qui dove nasce l’associazione Via Francigena in Tuscia – Viterbo ed alla cui guida c’è una donna brillante, Alessandra Croci, la quale ha fatto del riconoscimento della Via nel territorio della Tuscia il suo più grande scopo. Alessandra è un’insegnante con un sogno nel cassetto: percorrere el Camino de Santiago. Una serie di circostanze la portano inspiegabilmente ad attrezzarsi, comprando tutto l’occorrente perché “può sempre servire”. Sarà un suo collega a convincerla ad intraprendere questo lungo viaggio, verso una città sacra, verso sé stessa. Ma il caso a volte è strano perché durante una chiacchierata con un’amica scopre che quest’ultima possiede un sacco a pelo, preso senza un’apparente motivazione. È l’ultima cosa della quale Alessandra ha bisogno per poter partire ed è l’ultimo segnale che le fa capire che quel viaggio era scritto nel suo destino.

“Ho intrapreso il viaggio con il mio collega, ma ad un certo punto lui si è fatto male – ci racconta con nostalgia Alessandra. Il mio cammino è iniziato in quel momento, quando mi sono ritrovata da sola a sfidare me stessa e miei limiti. Questa esperienza mi ha cambiato la vita dandomi la percezione dell’importanza del vivere, del comunicare con chi non conosci e l’importanza della condivisione di un sorriso, di acqua, ma soprattutto degli intenti con persone che prima d’allora non avevo mai visto”. La bellezza di quel cammino è soprattutto quella, incontrare persone, pellegrini, e costruire con loro un rapporto di confidenza, con un’empatia tale da non aver timore di raccontare la tua storia. Così il pellegrino non è più solo una persona che cammina, trasparente, ma diventa qualcuno al quale avvicinarsi. Un fondamentalmente percorso di fede dentro di sé, in grado di portare ad un profondo cambiamento semplicemente camminando. Una vera e propria magia per Alessandra, la quale, segnata profondamente da quell’esperienza ha iniziato ad interessarsi alla Via Francigena.

“Con la Via Francigena credevo di trovare un mondo parallelo al Cammino di Santiago, ma non è stato così. Ho visto una profonda differenza, soprattutto entrando nel Lazio, non veniva data la giusta importanza alla nostra Via. Da pellegrina ho notato che, mentre superavo il confine toscano, avevo moltissime difficoltà. Una volta arrivata a Viterbo ho iniziato a studiare il percorso dei pellegrini e mi sono accorta che dalla Città dei Papi non passava quasi nessuno perché non c’era la giusta accoglienza e le giuste indicazioni. Così mi sono interfacciata con l’Associazione Europea delle Vie Francigene con l’intento di arricchire il percorso e dare la possibilità ai pellegrini di ritrovare a Viterbo la giusta accoglienza, anche perché sono una risorsa immensa. Non è una semplice persona che cammina, sono un popolo e noi dobbiamo fare in modo che entrino a far parte nella nostra storia. Pur nelle difficoltà, adesso si sono aperti degli spiragli molto interessanti con questa associazione internazionale e iniziamo ad avere un’idea di incontro con il pellegrino comune”. Alessandra collabora con ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) che da subito crede nel suo sogno e mettendo un maxi cartellone indicando la Via Francigena e i servizi dedicati ai pellegrini di passaggio. Poco a poco inizia la collaborazione da parte della città, i residenti cominciano a rendersi conto della forza del pellegrino. Continua la collaborazione con Cinzia Chiulli, la quale, presso il proprio negozio, ha ideato e dà la possibilità a ciascun viaggiatore di mettere la propria firma su una pietra di peperino. Firma che diventerà parte integrante di un monumento dedicato ai pellegrini che verrà esposto all’ingresso della città, diventando così parte integrante della nostra storia. “Ora i pellegrini iniziano a fermarsi, vogliamo rendere la nostra città friendly per i pellegrini. A breve, alle porte della città, metteremo il monumento, la cartina con tutti i servizi dedicati e la Via Francigena, una fontanella d’acqua e una panchina. Chi vuole sponsorizzare può comunque interfacciarsi con l’associazione, anche perché quando metteremo la cartina, sponsorizzata dalla Banca di Credito Cooperativa di Roma, chi si unisce verrà inserito al suo interno, anche nell’app ufficiale per i servizi ai pellegrini che presto avremo. La situazione è nettamente migliorata per quanto riguarda l’accoglienza, ma soprattutto la pulizia della Via Francigena grazie all’associazione Clean Up Viterbo che lavora moltissimo per far risplendere il nostro territorio, che amo in maniera viscerale. Infatti mi fa rabbia vedere che a volte non lo valorizzino a dovere, noi camminiamo sull’oro, dall’entrata di Acquapendente alla Valle del Sorbo, passando per il basolato romani di Montefiascone, il Bosco del Fogliano, le torri d’Orlando e il Bosco Sutrino”.

Siamo parte fondante di un percorso spirituale e turistico che ha un enorme valore per tanti pellegrini e l’impegno di Alessandra Croci, pellegrina e amante della Tuscia è quello di rendere la Città di Viterbo e la Via Francigena sempre più visibili e aperte ai pellegrini attraverso quel profondo senso di accoglienza che già in molti, anche grazie a lei, stanno dimostrando.

 

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