Al Tuscia Film Fest Bosca conquista il pubblico con “A tutto tondo”

Proseguono le serate al Tuscia Film Fest, e continua l’adesione del pubblico che anche mercoledì 15 ha gremito piazza San Lorenzo a Viterbo. Ad aprire la serata l’attore Andrea Bosca, già nel cast di “Noi credevamo” di Mario Martone e di “Magnifica presenza” di Ferzan Ozpetek; Bosca ha presentato il progetto “A tutto tondo”, illustrando, con parole semplici ed efficaci, il dramma degli slums, le misere baraccopoli ai margini delle grandi e ricche città del mondo, e in particolare di quella di Tondo a Manila, dove decine di migliaia di persone vivono nell’indigenza, frugando tra i rifiuti alla ricerca di qualcosa di recuperabile. “Per sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto a questa realtà” e per cercare di aiutare con una charity quelle persone ed i loro bambini Andra Bosca ha realizzato un cortometraggio, che con la leggerezza di una commedia mette in evidenza lo scontento e la solitudine del protagonista occidentale in contrasto con l’umanità e la simpatia di una famiglia di filippini. Dopo la proiezione del cortometraggio è seguita la visione del film di Paolo Sorrentino “Youth – La giovinezza”, già accolto trionfalmente all’ultimo festival di Cannes. Ambientato in un elegante albergo ai piedi delle Alpi svizzere, il film vede come protagonisti gli anziani Fred Ballinger, un ex compositore e direttore d’orchestra interpretato da un grande Michael Caine, e il regista Mick Boyle, impersonato da Harvey Keitel. Mick sta realizzando il film che lui stesso definisce “il suo testamento artistico e morale”, di cui emblematicamente non riesce ancora a trovare il finale; Fred, accompagnato dalla figlia Lena, riconsidera il suo passato di uomo troppo votato all’arte e poco presente nella vita familiare. I due, amici da una vita, osservano da spettatori cinici e disincantati le vicende dell’ umanità seminuda che li circonda, attori in crisi, calciatori in disarmo, monaci buddisti e stupende miss. Tra avveniristiche cure termali e passeggiate nella natura, con feroce autoironia e battute in puro umorismo inglese, i due rifletteranno sul significato dell’esistenza, sulla giovinezza e sui ricordi. Mentre Mick, in preda ad una cocente delusione professionale, deciderà di porre bruscamente fine alla sua vita, Fred, pur rimanendo “ostaggio della sua apatia”, intraprenderà un cammino di redenzione e recupererà la stima e l’affetto della figlia, e finalmente riuscirà a intravedere nuovamente la giovinezza che non è altro che futuro e progetti da realizzare. (foto Donatella Agostini)

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