Raccolta di giocattoli per i figli dei detenuti: il Distretto Rotaract 2080 unito nella solidarietà

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È nata da un’idea del Rotaract Club Bolsena e Ducato di Castro, guidato dall’attuale presidente Talìa Bianchi, la grande iniziativa di solidarietà che in questi giorni ha coinvolto numerosi club del Distretto Rotaract 2080, dando vita a una rete di supporto e generosità che ha superato i confini provinciali e regionali.

L’obiettivo era semplice ma profondamente significativo: raccogliere giocattoli da donare ai figli dei detenuti dell’Istituto Penitenziario “Nicandro Izzo” di Viterbo. Grazie al contributo attivo di tantissimi soci, la raccolta si è rivelata un successo straordinario, permettendo di regalare un momento di gioia ai bambini in occasione delle festività natalizie.
I doni verranno consegnati il 16 dicembre, in un gesto dal forte valore umano e sociale.

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Alla chiamata del Rotaract Club Bolsena e Ducato di Castro hanno risposto con entusiasmo numerosi club del Distretto 2080, non solo del Lazio e di Roma — Roma Polis, Roma Cassia, Roma Eur, Roma Ovest, Roma Parioli, Roma Giulio Cesare, Cassino e Monterotondo Mentana — ma anche da fuori regione, con la preziosa partecipazione dei club della Sardegna, come Oristano, Iglesias, Sassari e Porto Torres.
Una dimostrazione concreta di quanto la comunità rotaractiana sappia unirsi quando si tratta di essere vicina a chi vive situazioni di fragilità.

Un ruolo fondamentale è stato ricoperto dall’Associazione GAVAC di Viterbo, guidata dalla presidente dottoressa Elisabetta Gatti. Il GAVAC, da anni impegnato nella tutela dei diritti dei detenuti e nel sostegno alle loro famiglie, opera per favorire percorsi educativi, relazionali e di reinserimento, ponendo sempre al centro la dignità della persona. La loro collaborazione è stata essenziale per coordinare ogni fase dell’iniziativa.

Un doveroso ringraziamento va anche alla dottoressa Patrizia Meacci, responsabile dell’area educativa dell’Istituto Penitenziario “Nicandro Izzo”, che ha accolto con sensibilità il progetto, facilitando l’organizzazione interna e rendendo possibile questa importante occasione di incontro tra comunità esterna e realtà carceraria.

L’iniziativa rappresenta un esempio concreto di cittadinanza attiva: un gesto semplice, fatto di giochi e colori, che però porta con sé un messaggio potentissimo — quello che la solidarietà sa attraversare ogni distanza, ogni barriera, e arrivare dove c’è più bisogno di un sorriso.

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