Tarquinia, museo e necropoli Monterozzi sito Unesco

Palazzo Vitelleschi Tarquinia

Approfittando della gratuità degli ingressi, Antico Presente propone una visita guidata alla necropoli Monterozzi di Tarquinia, sito Unesco, con tombe decorate da affreschi che raffigurano banchetti funebri, danzatori, giocolieri, paesaggi, demoni e altre divinità, come fossero delle “fotografie” di 2500 anni fa.

L’antica città, conosciuta con il nome di Tarchna, sorgeva nella parte più elevata di un colle poco distante dall’attuale centro abitato, dove oggi si trovano le rovine dell’Ara della Regina, un tempio utilizzato per la celebrazione di riti e preghiere, uno dei più importanti ritrovamenti archeologici di tutta Tarquinia. Tra le rovine di questo grande tempio (del IV secolo a.C.), è avvenuto il ritrovamento di una delle più importanti opere di arte etrusca: la lastra raffigurante i Cavalli Alati (alta 1.15m e larga 1.25m), che insieme ad un’altra raffigurante una biga andata sfortunatamente perduta, ornava il frontone del tempio.

Dell’antica gloriosa città, oggi silenziosa e volta di fronte alle mute necropoli, un tempo la vita scorreva palpitante, tra fiorenti commerci, abili artigiani e generosi raccolti, nell’estasi religiosa e nell’adorazione dei defunti. Il tempo ha tentato di cancellare e imprigionare nei sepolcri le loro gesta e la loro cultura, ma la storia ha salvato i segreti di questa vivace e grandissima civiltà: antica capitale d’Etruria, ricordata come una delle più vaste e potenti città dell’età classica, Tarquinia è la fonte più importante di testimonianze dell’antico popolo Etrusco.

Sarà possibile Visitare la Necropoli di Monterozzi, Patrimonio Unesco, con ciò che resta  del popolo villanoviano che proprio qui ha preceduto quello etrusco, per poi proseguire con la conoscenza diretta degli abitanti dell’antica città, all’interno delle loro tombe. Saranno visibili i loro volti e quelli dei loro famigliari, le vesti che indossavano, la moda, le acconciature, i gioielli e i loro oggetti, entrando nel vivo delle loro abitudini, certezze, paure, rituali e persino in alcuni aspetti della sfera sessuale. Desteranno stupore i vivaci colori, la ricchezza di dettagli, ma soprattutto le immagini reali di persone, per la maggior parte semisdraiati su triclini, che in atmosfera e abiti festosi, sembrano aver aspettato i visitatori per farli partecipare al loro eterno banchetto, tra musici, giochi e danze. Sono dei preziosi “scatti” di oltre duemila anni, che mostrano con esattezza notizie e consuetudini sconosciute.

La serie straordinaria di tombe dipinte, rappresenta il nucleo più prestigioso della necropoli, che resta per questo aspetto, la più importante del Mediterraneo, tanto da essere definita ‘il primo capitolo della storia della pittura italiana’. L’uso di decorare con pitture i sepolcri delle famiglie aristocratiche, è documentato anche in altri centri dell’Etruria, ma solo a Tarquinia il fenomeno assume dimensioni così ampie e continuate nel tempo: esso è, infatti, attestato dal VII al II secolo a.C. Le immagini che vi sono riprodotte tendono a ricostruire intorno alla figura del defunto scene che si riferiscono alla sua vita quotidiana quasi a voler sottolineare, riflettendo una credenza comune a tutti i popoli primitivi, la continuità della vita oltre la morte all’interno di quella tomba che ne rappresentava la casa eterna.

Previsto lo spostamento nell’attuale centro storico prevalentemente medioevale, per raggiungere una delle più belle e interessanti strutture, quella del Palazzo Vitelleschi, realizzato a partire dal XV sec. e attualmente adibito a Museo Nazionale Etrusco (nella foto). Qui sono custoditi i tesori della Necropoli, i ricchi corredi funebri e sarcofagi, con espressioni artistiche di altissimo livello che spaziano dalla scultura, all’oreficeria e ceramica arricchite persino di oggetti provenienti dalla Grecia e dall’antico Egitto. Vedremo quale poteva essere un corredo funerario principesco, con quali manufatti si preparava un simposio, con quali gioielli venivano decorate le donne, con quale tecnica si simulavano gli oggetti in metallo e con cosa si facevano le protesi dentarie. Si potranno ammirare i volti di pietra nei sarcofagi che mostrano il reale defunto e i famosi “Cavalli Alati” che sembrano pronti per spiccare il volo, sulle ali del mito.

Visita guidata a cura delle Guide Turistiche di Tarquinia di Antico Presente.

Guida: Sabrina Moscatelli, Guida Turistica dal 2006

Durata: 3 ore

Appuntamento: domenica 7 settembre, alle ore 10.30, a Tarquinia.

Informazioni e prenotazioni: (Orari: lun.-ven. 10:00-18:00 | sab.-dom. solo WhatsApp)
Sabrina: 339 5718135 – info@anticopresente.it – www.anticopresente.it

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