“Figure retoriche. Forza generativa nei nuovi linguaggi dell’avanguardia”, Marisa Napoli e Alice Pereyson presentano il loro libro a Palazzo Brugiotti

Sala Assemblee di Palazzo Brugiotti
Giovedì 5 giugno, alla Sala delle Assemblee di Palazzo Brugiotti, Fondazione Carivit di Viterbo La Torre della Tuscia propone un evento volto a far luce sul mondo emozionante e affascinante delle figure retoriche presentando il libro Figure retoriche. Forza generativa nei nuovi linguaggi dell’avanguardia di Marisa Napoli e Alice Pereyson, D’Ambrosio editore. Moderano l’incontro Rosella Lisoni e Marilena Satriani.
Focus dell’opera l’esplorazione approfondita delle 77 figure retoriche utilizzate nella letteratura, nelle arti e nel cinema, con traduzioni, esempi, citazioni e un ricco apparato iconografico.
Il testo evidenzia l’uso delle figure retoriche e il forte potenziale delle stesse all’interno dell’avanguardia.
Figure retoriche come schema a cui si ricorre per comunicare un messaggio in grado però di aggiungere un qualcosa in più all’interpretazione letterale del discorso, generando un senso nuovo e nuove connotazioni.
Figure retoriche in grado di produrre, grazie all’immaginazione, la visione di una realtà impossibilitata a mostrarsi nelle normali condizioni della percezione sensibile.
Figure retoriche che, pur facendo parte del linguaggio, si scostano dal significato più immediato producendo un surplus di senso.
Figure retoriche dotate di un forte potere persuasivo e generativo di nuovi linguaggi in grado altresì di produrre esiti differenti a seconda degli obiettivi comunicativi di coloro che ne fanno uso.
Esiste dunque una profonda differenza tra gli esiti delle figure retoriche nel linguaggio della tradizione, della pubblicità e del linguaggio dell’Avanguardia?
Lo scopriremo il prossimo giovedì 5 giugno nella tavola rotonda che condurrà i presenti in un magico universo comunicativo: nel mondo delle figure retoriche.
La finalità del presente libro consiste nel documentare come le Avanguardie, dagli inizi del 900 fino agli anni ’90, abbiano attinto a piene mani alla retorica classica, con obiettivi diversi, tanto da ottenere esiti diversi.
La Torre della Tuscia
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