Dimensionamento scolastico, il sindaco di Caprarola Angelo Borgna: “Sabatini distorce i fatti”

L’onorevole Sabatini mente sapendo di mentire. Nel suo articolo apparso su Tusciaweb l’11 gennaio, afferma che l’Amministrazione Provinciale di Viterbo non ha deliberato in merito al dimensionamento scolastico e che pertanto la Regione Lazio ha applicato i poteri sostitutivi.

Questo è falso. La situazione dell’Istituto Marchini di Caprarola è emblematica e fa pensare ad un vero e proprio accanimento da parte della Regione Lazio, non solo nei confronti dell’intero territorio provinciale ma nei confronti di Caprarola in particolare.

Vorrei ricordare all’Onorevole Sabatini che l’Osservatorio Scolastico Provinciale di Viterbo, l’Amministrazione Provinciale di Viterbo e l’Osservatore Scolastico Regionale hanno approvato a maggioranza l’accorpamento del plesso scolastico di Caprarola all’istituto Virgili di Ronciglione, superando così l’insensata scelta di accorpare Caprarola a Fabrica di Roma con cui, tra l’altro, non esiste neanche un collegamento Cotral.

La scelta di accorpare Caprarola a Ronciglione sarebbe certamente sensata, considerando sia la vicinanza geografica tra i due paesi sia i collegamenti pubblici già esistenti. Del resto, in passato le due scuole facevano parte di un’unica Direzione Didattica, a conferma della fattibilità di questa soluzione.

Tale accorpamento consentirebbe una migliore organizzazione scolastica, equilibrando il numero degli alunni. La scuola di Fabrica di Roma si rimarrebbe con circa 800 studenti, mantenendo il plesso di Carbognano, mentre i plessi di Caprarola e Ronciglione supererebbero di poco i 900 alunni. Questo equilibrio garantirebbe una gestione più funzionale ed efficace del sistema educativo.

Onorevole Sabatini, il dimensionamento scolastico appare di per sé un errore.
Perché una scuola possa davvero svolgere il ruolo che le compete, è fondamentale una gestione quotidiana e radicata sul territorio, non limitata a presenze sporadiche – una volta al mese, ad esempio – che, seppur non imputabili a negligenza o disinteresse, risponde a una concreta impossibilità di garantire maggiore continuità.

Tuttavia, se questo processo di dimensionamento scolastico deve essere attuato, è indispensabile farlo con attenzione e lungimiranza, tenendo conto delle peculiarità e delle esigenze specifiche di ciascun territorio.

Onorevole Sabatini, è vero che il dimensionamento scolastico non equivale alla chiusura di una scuola – una precisazione fin troppo ovvia – ma non si può affermare che per gli alunni non cambia nulla. Questo processo comporta l’eliminazione delle dirigenze (assenza di presidi) e degli uffici amministrativi (segreterie), compromettendo inevitabilmente il funzionamento complessivo della scuola. Ne risentono sia la qualità dell’organizzazione interna, con inevitabili ripercussioni sull’andamento scolastico degli alunni, sia le famiglie, costrette a spostarsi da un paese all’altro per gestire contatti e pratiche amministrative.

Un approccio simile rischia di minare l’efficacia del sistema educativo, aggravando le difficoltà delle comunità locali.

Io credo che sarebbe opportuno, nel rispetto sacrosanto delle norme, una maggiore attenzione alle esigenze del territorio e dei suoi cittadini, facendo i conti con la quotidianità delle persone e dei loro problemi.

Angelo Borgna, sindaco di Caprarola

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI