IL PARCO DI PASOLINI
Pompilia aveva tre anni quando fece la comparsa insieme a sua madre nella scena del battesimo di Cristo del film “Il Vangelo secondo Matteo” girato da Pier Paolo Pasolini nel 1964 presso le cascate del torrente Castello che scende dai Cimini, presso Viterbo, per ficcarsi in un vallone, prima di raggiungere il Tevere a Mugnano in Teverina. Pompilia e il marito, che hanno conosciuto e frequentato da giovanissimi il poeta-scrittore attratto dalla Tuscia per la bellezza dei luoghi, mi hanno fatto da guida tra i sentieri e i dirupi del “Parco delle Cascate di Chia” che si raggiunge agevolmente dall’uscita di Bomarzo della superstrada Orte-Viterbo.
Subito un ampio parcheggio dotato di area picnic e la sensazione di essere in un altro mondo che giustifica l’amore a prima vista di Pasolini per questo posto ” incantato”, fra radure e alberi di cerri, roverelle, carpini, olmi … emergenti da fratte di porcospini, rose selvatiche, cornioli, felci, rovi di more, ginestre, rami contorti, tronchi sventrati, tracce di scalini levigati dal tempo. Il tutto guardato a vista da una torre di pietra (una quarantina di metri), orgoglioso baluardo di un castello d’impianto medioevale appartenuto, nei secoli, agli Orsini, alla Camera Apostolica, ai Lante della Rovere e ai Borghese, per finire poi, alla fine del Settanta (dopo complesse procedure) nelle mani di Pier Paolo Pasolini che lo trasformò in una raffinata residenza campestre, sapientemente mimetizzata nella natura .
Nell’aria l’audio gradevole di “uccellacci e uccellini” di varie taglie e colori, sul mormorìo dell’acqua che salta, cade, scivola, serpeggia, tra rocce nerastre di solida fattura vulcanica, vestite di muschi e licheni. Ambiente ideale per Pasolini che utilizzò il torrente per la scena del battesimo nel film di cui dicevamo, con la partecipazione di attori scelti tra la popolazione locale, come avvenne per altre riprese a Tuscania, sempre nel Viterbese, e in varie parti del sud Italia. Il Parco di Chia appare anche nel film Medea dello stesso Pasolini (1969) e in film di altri autori: Il Casotto di Sergio Citti, l’Armata Brancaleone (con Vittorio Gassman), Il Sogno (di Gigi Proietti),. l’Orlando Furioso ecc.. Mi dicono che nel torrente fino a qualche anno fa guizzavano roscioli, rovelle, carpe, perfino le anguille. E si faceva anche il bagno, come testimoniato da alcune scene dell’Armata Brancaleone.
Il sentiero principale, che scende fino a pelo d’acqua – su cui si passeggia saltando da un roccia all’altra – costeggia il torrente tra ruderi medioevali di antichi mulini e frantoi con macine in pietra ancora sul posto. Grano e olive venivano trasportati fin quaggiù a dorso d’asino dal vicino villaggio di Chia. E questo è avvenuto fino al 1940 come indicato in un cartello. Alcune grotte sembrano più datate, risalenti addirittura al periodo etrusco. In una si trovano rudimentali colombari che fanno pensare a loculi cinerari. Al termine del sentiero, prima di lasciare il torrente al suo destino, si intravede tra la vegetazione un ponte che mi dicono d’epoca romana..
Ritornati al parcheggio, un altro sentiero raggiunge la torre medievale che si può visitare prendendo appuntamento con il custode (cell. 349.8774548). Qua e là, lungo i viottoli, su dischi d’albero, inchiodati nei tronchi, si leggono alcuni pensieri e scritti di Pasolini, come questo. “Ebbene, ti confiderò, prima di lasciarti, che io vorrei essere scrittore di musica, vivere con degli strumenti dentro la torre di Viterbo che non riesco a comprare nel paesaggio più bello del mondo, dove l’Ariosto sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta innocenza di querce, colli, acque e botri, e lì comporre musica, l’unica azione espressiva forse alta e indefinibile come le azioni della realtà”.
Nelle foto Sequenza del film “Il Vangelo secondo Matteo” Le Cascate di Chia oggi
L’autore
*Console di Viterbo del Touring Club Italiano. Direttore per oltre trent’anni dell’Ente Provinciale per il Turismo di Viterbo (poi Apt). È autore di varie monografie sul turismo e di articoli per riviste e quotidiani. Collabora con organismi e associazioni per iniziative promo-culturali. Un grande conoscitore della Tuscia.


























